Si segnala, tra le regioni in transizione, la buona performance del Psr Molise, ormai ad un passo dall’azzerare la soglia di disimpegno automatico del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e la stasi della Sardegna in febbraio, pure attestata come seconda regione per spesa assolta in Italia nel bimestre. E, tra le regioni meno sviluppate, spicca il primato italiano per spesa pubblica assoluta tra gennaio e febbraio realizzato del Psr Sicilia, che già in gennaio aveva azzerato la soglia di disimpegno automatico dei fondi europei.
Anche regioni in forte ritardo, come la Campania, riescono a guadagnare molto in termini di spesa pubblica rendicontata a Bruxelles. Unico neo: la situazione di sostanziale surplace della spesa in febbraio che si segnala in Basilicata e Puglia.
L’avanzamento della spesa pubblica delle regioni meno sviluppate si attesta così al 13,83%, ovvero 1019,4 milioni di euro rispetto al budget complessivo di 7 miliardi e 374 milioni.
E’ quanto emerge da una prima lettura del "Report di avanzamento della spesa pubblica dei Psr 2014-2020 al 28 febbraio 2018", pubblicato da Rete rurale nazionale con dati Agea.
Il documento esplicita il rischio disimpegno automatico al 31 dicembre 2018 che per le regioni meno sviluppate è pari a quasi 197,8 milioni del Feasr - soldi ancora da spendere - ed una spesa pubblica necessaria a non perderli da 326,9milioni. Un dato che, come si vedrà, è ancora spiegato per oltre la metà da un solo programma: quello della Campania.
Sicilia
Si pone in sicura evidenza il Psr Sicilia, che con 47 milioni di euro di spesa pubblica tra gennaio e febbraio è il primo Psr d’Italia per spesa assoluta del periodo. Un dato in rallentamento però, visto che 35,6 milioni di euro ricadono sul mese di gennaio, quando però il programma siciliano ha azzerato il rischio disimpegno automatico del Feasr. Al 28 febbraio l’avanzamento della spesa pubblica si attesta al 18,44% e il Psr Sicilia, che ha un budget di 2184,1 milioni di euro, a febbraio raggiunge una spesa pubblica di 402,8milioni. Il più ingente Psr d’Italia ha fino ad oggi speso ben 242,8 milioni di euro della quota Feasr.Campania
In Campania la spesa, attestatasi a oltre 144 milioni di euro al 28 febbraio 2018, mette a segno il secondo miglior aumento di spesa pubblica tra le regioni d’Italia nel bimestre considerato: quasi 34,3 milioni di euro, dato in crescita, visto che 10,2 milioni di euro erano stati spesi nel solo mese di gennaio. Si porta così l’avanzamento dal 7,95% sul nuovo budget del Psr, che è di 1812,5 milioni di euro.Purtroppo questo scatto non basta a far recuperare l’enorme svantaggio accumulato sul fronte del rischio disimpegno automatico fino al 31 dicembre 2018. Il Psr Campania dovrebbe mettere a segno una spesa pubblica da 169,2 milioni di euro per azzerare il rischio disimpegno automatico ed evitare di perdere quasi 102,4 milioni di euro sulla quota Feasr. In termini relativi, al 28 febbraio scorso, la quota Feasr campana a rischio disimpegno vale il 51,76% di tutta quella a rischio disimpegno nel Sud Italia.
Calabria
Terza regione del Mezzogiorno per spesa pubblica nel bimestre è la Calabria: quasi 30,5 milioni di spesa, un dato in crescita, visto che su gennaio ne aveva rendicontati solo 2,3. Qui, dove nello scorso anno si è azzerato il rischio disimpegno automatico, rispetto ad un budget complessivo del Psr attestato 1089,3 milioni di euro, a febbraio la spesa pubblica totale si attesta a 233,1 milioni di euro, pari ad un avanzamento del 21,41%.Basilicata
Quarta regione per spesa pubblica del primo bimestre 2018 è la Basilicata, che riesce a rendicontare a Bruxelles ben 9,1 milioni di euro, ma in realtà il dato è fermo al 31 gennaio. Con il budget del Psr Basilicata pari a 671,3 milioni di euro, la spesa pubblica complessiva a fine bimestre resta attestata sulla stessa cifra di fine gennaio: 77,8 milioni, con l’avanzamento che raggiunge l’11,59%. In termini di rischio disimpegno automatico del Feasr – attestato al 5,75% - la Basilicata aveva iniziato a risalire la china: entro il 31 dicembre 2018 dovrà ancora spendere 38,6 milioni di euro per evitare di perdere 23,3 milioni di fondi europei.Puglia
Ultima tra le regioni meno sviluppate per spesa tra gennaio e febbraio – 3,5 milioni di euro – è la Puglia, dove si segnala un rallentamento nell’ultimo mese, poiché ben 2,5 milioni di euro erano stati già rendicontati su gennaio. In Puglia, dove il budget del Psr è di 1.616,7 milioni di euro, la spesa che Rete rurale nazionale attribuisce a questo programma al 28 gennaio 2018 è di 161,5 milioni, pari ad un avanzamento della spesa pubblica del 9,99%.La Puglia presenta un rischio disimpegno automatico della quota Feasr di circa 72 milioni di euro ma, secondo quanto sostenuto recentemente in conferenza stampa a Bari dall’assessore alle Risorse agroalimentari Leonardo di Gioia, riuscirà a rendicontare i 119 milioni di euro di spesa pubblica entro il 31 dicembre prossimo, in modo da non perdere i fondi europei.
Sardegna
La Sardegna, con 38,6 milioni di euro di spesa pubblica effettuata nel bimestre, è la seconda regione italiana che riesce a spendere di più tra gennaio e febbraio 2018 sul Psr. Ma si nota che la spesa in febbraio è sostanzialmente ferma, perché ben 38,4 milioni erano stati spesi in gennaio. In Sardegna però il rischio di disimpegno automatico del Feasr è stato scongiurato da tempo e il nuovo budget del Psr è di 1291,5 milioni di euro: con una spesa pubblica che ha raggiunto quasi i 276 milioni al 28 febbraio, l’avanzamento si attesta al 21,37%.Molise
La spesa corre tra gennaio e febbraio in Molise: ben 10, 8 milioni di euro, 7,4 dei quali spesi solo a gennaio. Il budget del Psr Molise è ora attestato a 207,7 milioni di euro, al 28 febbraio 2018 la spesa riconosciuta da Agea è pari ad oltre 32,9 milioni, con un avanzamento della spesa pubblica che si attesta al 15,87%. Un risultato che fa scendere il rischio disimpegno automatico del Feasr. Il Psr Molise per azzerare il rischio disimpegno automatico dovrà mettere a segno entro il prossimo dicembre meno di 3 milioni di euro di spesa pubblica. Un obiettivo che appare sempre più a portata di mano.Leggi anche: Psr, al Centro-Nord tante regioni a rischio disimpegno