Bartolini, 42 anni, è imprenditore agricolo già di lungo corso e ha maturato una rilevante esperienza nazionale e internazionale all'interno di Cia e già vicepresidente di FederBio. In particolare, oltre ad essere membro della giunta regionale, è stato presidente della Ceja, il Consiglio europeo dei giovani agricoltori, che racchiude 30 organizzazioni di 24 Paesi europei, con oltre 2 milioni di produttori affiliati.
L'assemblea regionale di Perugia prevedeva anche il rinnovo degli organi della Cia Umbria e l'approvazione di un documento congressuale nella sessione mattutina da parte dei 100 delegati provenienti da tutta la regione.
Un documento che contiene importanti indirizzi programmatici, dal ruolo dell'agricoltura nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, al nuovo paradigma tra innovazione e filiere, dalle strategie di sviluppo alle politiche per i diversi settori fino al sistema di relazioni e rappresentanze.
"Abbiamo posto al centro le principali problematiche del mondo agricolo che stanno decimando le nostre aziende: è opportuno avviare una nuova strategia per invertire questo trend negativo. La mia esperienza europea mi suggerisce la necessità di un rapporto diretto e franco con i futuri rappresentanti parlamentari umbri: il dialogo costruttivo presuppone che se si rileva una criticità ciò non avviene per pura polemica politica ma per rappresentare una sostanziale esigenza del nostro settore” ha dichiarato il neo presidente.
Per Bartolini è necessario innanzitutto rivedere il modello di sviluppo in Umbria, che sia sostenibile e riporti al centro la figura dell'agricoltore, nei rapporti con la pubblica amministrazione e al tempo stesso con il consumatore.
L’assemblea che ha visto anche la partecipazione della presidente della regione Marini, dell’assessore all’agricoltura Fernanda Casini e il collegamento con Paolo De Castro e Maurizio Martina, è stata chiusa dal vice presidente nazionale Cia Alessandro Mastrocinque.
Come ha detto nel suo intervento Mastrocinque, “l'Umbria rappresenta uno scrigno di patrimoni straordinari di produzioni e tipicità. C'è da auspicare una valorizzazione strategica unitaria, con la capacità di mettersi insieme e fare squadra. La mission della Cia nazionale è favorire strategie per accrescere con le eccellenze del territorio, il reddito degli operatori del nostro settore".
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Fonte: Cia Umbria