Dopo un 2017 ricco di premi, tra l'altro anno del venticinquesimo anniversario della Docg, e il recente annuncio della triplicazione della produzione del Sagrantino, che ha sfiorato i 2 milioni di bottiglie, altre buone nuove arrivano dalla due giorni delle anteprime.
L'anteprima Sagrantino si è chiusa infatti lunedì scorso a Montefalco, con l'assegnazione di tre stelle – annata pregevole alla produzione del 2014, che pur è stato un anno difficile per il vino italiano.
Nonostante l'estate fredda e piovosa, che aveva causato non pochi problemi al comparto vitivinicolo nazionale, le 1,7 milioni di bottiglie della produzione 2014 manterranno alta la qualità della Docg, un risultato ottenuto grazie alla oculata gestione agronomica dei vigneti operata dai produttori del territorio.
"Un'annata sfidante che si è poi rivelata pregevole, con vini morbidi, succosi e lunghi, secondo alcuni tecnici ancora in valutazione" come ha dichiarato Amilcare Pambuffetti, presidente del Consorzio tutela vini Montefalco.
E anche la vendemmia 2017 si è rivelata complessa, senza dubbio una delle annate più calde e siccitose degli ultimi 30 anni, segnata anche dalle gelate tardive di aprile. La buona ripresa primaverile ha difeso la qualità della vendemmia 2017, arginando il calo di produzione 'solo' ad un 40% in meno rispetto al 2016, con ottime prospettive al bicchiere.
Come ha spiegato l'enologo Stefano Chioccioli, le annate 2014 e 2017 sono il risultato di un profondo cambiamento climatico in atto sul pianeta. Cambiamenti che nel prossimo futuro faranno dell'acqua il fattore discriminante per la viticoltura nel centro sud Italia, come è emerso anche nel convegno sui cambiamenti climatici in viticoltura sponsorizzato da Image Line nelle settimane scorse a Pontedera in provincia di Pisa.