Un ampio spazio infatti è dedicato ai prodotti, certificati e di qualità, del territorio marchigiano; uno spazio affidato a Foodbrand Marche, prima associazione italiana dell'agroalimentare, nata il 25 settembre 2017 da un'idea di sette produttori, che già rappresenta il 70% dell'agroalimentare marchigiano e coinvolge una rete di settanta aziende del settore.
Dentro il parco di Fico, Foodbrand Marche propone una sintesi del patrimonio enogastronomico marchigiano che comprende 37 tra Dop, Igp, Specialità territoriali garantite, circa 100 prodotti certificati a marchio QM, Qualità Marche, ai quali si possono aggiungere i 151 prodotti iscritti nell'elenco regionale dei prodotti tradizionali e i 7 presidi Slow Food.
"A Fico Eatly le Marche ci sono" ha detto l'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini, per la quale la presenza ci consentirà di raccontare i prodotti marchigiani, spiegare il loro legame con la cultura, con le tradizioni, con le ricchezze naturali del territorio.
"Abbiamo creato una vetrina per un'offerta di prodotti che sono il fiore all'occhiello della nostra regione e un valore aggiunto per i consumatori – ha aggiunto Casini – Il turista enogastronomico o il semplice curioso, avrà modo di conoscere le Marche e i suoi gioielli, scoprendo dove incontrarli e degustarli mentre viaggia alla ricerca di storia e cultura".
La vice presidente ha poi sottolineato che il progetto Fico nasce e si sviluppa ai confini regionali. La vicinanza con Bologna infatti consente di intercettare un segmento turistico, come quello enogastronomico, in continua crescita.
E le Marche, dopo il sisma, hanno bisogno di visibilità e di opportunità per far venire sempre più turisti nella regione, come ha spiegato l'assessore.
La presenza turistica è fondamentale per consolidare la rinascita dei territori appenninici devastati, che vivevano di agricoltura e zootecnia, di eccellenze enogastronomiche da non disperdere, di cultura e sostenibilità ambientale.
Fico, oltre che una vetrina, offre così l'occasione di raccontare e proporre un territorio, un'occasione che per Casini può essere utilizzata come volano della ricostruzione verde dell'entroterra regionale.
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Fonte: Regione Marche