Se ne era parlato a settembre, quando con un avviso pubblico si aprivano le candidature per partecipare un accordo di distretto per lo sviluppo del settore agroalimentare e agroindustriale della Toscana del Sud, che dovrà tradursi in un contratto di distretto con il Mipaaf.

Un accordo fatto da diversi soggetti operanti in un territorio per la realizzazione di un programma o di un progetto specifico per realizzare investimenti per la valorizzazione delle produzioni primarie e della loro trasformazione e commercializzazione e per il quale sono previsti 50 milioni di finanziamenti.

Ora, in questi giorni, è stato presentato a Grosseto il comitato promotore del distretto Agroalimentare della Toscana Sud.

Una presentazione fatta presso la sede della Camera di commercio grossetana a cui hanno partecipato il presidente della regione Enrico Rossi, l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Remaschi, il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani, oltre al presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno Andrea Sereni, a quello della Camera di commercio di Siena Massimo Guasconi, e al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.

Una opportunità che ha suscitato molto interesse, con 75 domande di partecipazione e una richiesta di contributi di oltre 170 milioni, più del triplo di quelli stanziati, che secondo il presidente Rossi sarà compito della regione cercare di soddisfare interamente.

Per Rossi l'obiettivo a cui si inizia a lavorare è quello di riuscire a finanziare tutti gli investimenti che risulteranno ammissibili.

Un tassello fondamentale per far decollare il settore agroalimentare di questa aree della Toscana per il quale dal 2012 ad oggi sono stati investiti 53 milioni di euro che sono stati destinati soprattutto alla messa in sicurezza dell'assetto idrogeologico.

Un settore quello dell'assetto idrogeologico su cui la regione sta continuando a lavorare con un censimento degli invasi che sarà concluso nella metà del prossimo anno e con raddoppio della diga di Montedoglio, per garantire una sicurezza idrica contro gli eventi siccitosi che ormai si stanno presentando in maniera sempre più frequente e grave.