Da questa estate i buoni pasto potranno essere spesi anche negli agriturismi che fanno ristorazione, negli spacci aziendali delle imprese agricole e nei mercati contadini, e in altri luoghi dove si pratichi la vendita diretta dei prodotti agroalimentari.

A stabilirlo è il decreto ministeriale 122/2017 del ministero dello sviluppo economico che consente di usare fino a 8 buoni cumulabili, per l’intero valore di facciata, cioè senza resto per l'acquisto di prodotti alimentari.

Per Coldiretti è una grande opportunità per 4 italiani su 10 che fanno la spesa dagli agricoltori, affezionati e fidelizzati al commercio a chilometro zero. Una tendenza che, per l'associazione di categoria, va incentivata soprattutto nelle città sotto la spinta della grande crescita della domanda che si è avuto negli ultimi anni.

Ma è un'opportunità anche per i quasi 23mila agriturismi attivi in Italia e per le altre decine di migliaia di aziende agricole in cui è possibile comprare direttamente i prodotti e che costituiscono una delle più grandi reti mondiali di vendita diretta.

Una novità, quella offerta dal decreto ministeriale, che riconosce il profondo cambiamento degli stili di vita degli italiani che utilizzano sempre più i buoni pasto per fare la spesa, ma che tendono anche a fare scelte di acquisto più consapevoli privilegiando il rapporto diretto con i produttori per tagliare le intermediazioni e garantirsi la qualità al giusto prezzo.

Una tendenza che per Coldiretti ha anche una funzione sociale, contrastando lo spopolamento dei centri urbani e contrapponendosi al fenomeno della riduzione dei negozi tradizionali e dei servizi.

Insomma una novità che certo non sarà una panacea per i problemi dell'agricoltura, ma offre un'interessante opportunità per produttori e consumatori e per il consolidamento dei loro rapporti.