Il bilancio 2016 vede un recupero di 626mila euro rispetto al 2015 e circa 1,5 milioni di euro di reddito operativo (Ebitda). Il consuntivo è influenzato da poste straordinarie negative, non capitalizzate e non coperte dal ricorso, previsto nel preconsuntivo, a fondi accantonati a bilancio che rimangono così intatti.
Il fatturato si è attestato sui 147 milioni di euro, con un giro d’affari consolidato anche tenendo conto dei risultati delle controllate Agriservice, Borgobuono e Semìa che si aggira su circa 171 milioni di euro. Utile finale a 230mila euro, un risultato modesto ma significativo, se si guarda al contesto. In primis la forte crisi di uno dei principali clienti per il pomodoro da industria, Ferrara Food, con il conseguente mancato pagamento del prodotto consegnato. In secondo luogo, ma non meno importante, la crisi dei prezzi dei cereali, calmierata solo dai quantitativi record di prodotto ritirato e dall’oculata politica commerciale sostenuta.
Svolta positiva per il settore della carne, grazie al successo dell’attività di marketing del marchio Borgobuono. Buona crescita per il settore delle agroforniture, con lo sviluppo di componenti industriali attraverso acquisizioni societarie e l’ingresso in nuovi mercati, mentre si è avvicinato al pareggio il margine contributivo del settore ortofrutticolo, dopo un decennio circa di risultati negativi.
Cresce l’incidenza dello scambio mutualistico con i soci, rispetto al totale dell’attività svolta anche con clienti e fornitori: la prevalenza mutualistica è passata dal 55,3% del 2015 al 59%.
L’obiettivo della cooperativa Terremerse è quello di continuare a perseguire linee di indirizzo legate sempre meno a dipendere dalle avversità climatiche e dalle oscillazioni dei prezzi internazionali, con l’obiettivo di incrementare la possibilità di remunerazione dei soci in futuro.
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Fonte: Terremerse