Sono già stati messi in funzione i gruppi di pompaggio che alimentano le reti distributive in pressione nell'area tra il Cer (Canale emiliano romagnolo) e la via Emilia, nonché l'impianto pluvirriguo Mandriole nei pressi dell'omonimo centro abitato.
Sono già state, inoltre, attivate, o lo saranno a breve, le principali derivazioni dal Cer o dal Canale di bonifica in destra di Reno per l'alimentazione dei vettori irrigui a cielo aperto, vale a dire quei canali di scolo che, grazie a opportune opere di regolazione collocate lungo il loro percorso, vengono adibiti alla funzione accessoria di adduttori per la distribuzione idrica alle aziende agricole del comprensorio di pianura del Consorzio.
Nel distretto collinare e montano è invece in corso il riempimento degli invasi interaziendali realizzati nell'ambito dei precedenti Programmi di sviluppo rurale regionali, allo scopo di costituire una riserva d'acqua per irrigazione da utilizzare nei momenti in cui i corsi d'acqua naturali non potranno soddisfare, per carenza di portata, il fabbisogno idrico delle colture.
A oggi nei laghetti collinari sono stati invasati circa due milioni di metri cubi d'acqua. Questa attività è una condizione indispensabile per il mantenimento di attività produttive nei versanti appenninici, altrimenti destinati all'abbandono e al conseguente dissesto.
Da sottolineare l'importante ruolo dell'irrigazione quale volano del sistema economico del territorio. Senza attività di distribuzione irrigua non sarebbe infatti possibile mantenere l'attuale assetto colturale caratterizzato da produzioni di qualità, ad alta plv relativa e a elevato indotto occupazionale, sia nel campo sia nei vicini centri di raccolta, commercializzazione e trasformazione.
L'anticipo dell'avvio della stagione irrigua è dovuto all'andamento stagionale siccitoso dei primi due mesi dell'anno. Dalle registrazioni del pluviometro installato nella sede del Consorzio risulta un dato complessivo di precipitazioni di 28,5 mm, ben al di sotto della media degli ultimi dieci anni, che si è attestata sui 48 mm. Altrettanto anomalo è il dato della temperatura che, nel mese di febbraio, è risultata di circa 2-3 gradi superiore al valore medio del periodo.
Dovesse confermarsi questa tendenza nei prossimi mesi, c'è quindi da attendersi che venga superato a fine anno il volume distribuito complessivamente nel 2016, che nel solo distretto di pianura del Consorzio è stato di 47 milioni di metri cubi.
"Alle anomalie climatiche, che ormai si ripetono a intervalli di frequenza sempre più brevi, occorre reagire con la massima tempestività per evitare che esse si ripercuotano sul comparto produttivo primario" afferma il presidente del Consorzio Alberto Asioli.
"Ciò è possibile grazie agli sforzi del Consorzio che, nel periodo di interruzione dell'attività irrigua, si è prodigato per assicurare la piena funzionalità sia degli impianti sia dei vettori irrigui in vista della ripresa della stagione, con importanti interventi di ammodernamento e consolidamento del patrimonio di opere in gestione all'ente. Senza questo lavoro silenzioso e capillare, di norma lontano dai riflettori, quest'importante componente dell'economia locale non potrebbe reggersi".
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Fonte: Consorzio di bonifica della Romagna Occidentale
Autore: G R