Questi i risultati dei dati pervenuti in base alle rilevazioni GfK elaborate da Cso Italy per Macfrut Consumers trend, l’osservatorio sui consumi innovativi promosso da Macfrut, la rassegna sull’ortofrutta in programma in fiera a Rimini dal 10 al 12 maggio prossimo. In termini assoluti nel 2016 l’acquisto di ortofrutta è stato pari a 8,27 milioni di tonnellate, per un controvalore di spesa di oltre 13,7 miliardi di euro (+1,4% sul 2015), a fronte di prezzi più o meno stabili nell’ultimo triennio. Sempre guardando i dati relativi al volume, la frutta registra un +2,1%, mentre gli ortaggi un moderato +0,6%.
“Il biennio di crescita dei consumi domestici è sicuramente un segnale positivo – sottolinea il presidente di Macfrut Renzo Piraccini – in particolare perché questo dato testimonia un più generale spostamento dai prodotti di origine animale a quelli di frutta e verdura.
Ciò non toglie che le sfide che il settore ha di fronte sono essenzialmente due: l’innovazione di prodotto e la crescita sui mercati internazionali. Sono due le scommesse che il sistema ortofrutta ha davanti, e che Macfrut, fiera di filiera, ha raccolto con numerose novità e iniziative in programma nella prossima edizione”.
Analizzando i dati per categoria merceologica, nella frutta, le mele contribuiscono alla crescita dei consumi con un +2% rispetto al 2015, così come le arance (+2%), oltre a pere (+4%) e clementine (+8,5%). Scendono lievemente i consumi di angurie (-1%) e pesche (-1%). Buone le performance per le altre drupacee: nettarine (+1%), albicocche (+2%), susine (+7%), ciliegie (+9%). Sul fronte degli ortaggi, bene i consumi per patate (+3%), pomodori e carote (+1%), cipolle (+4%), asparagi (+13%) e radicchi (+4%), mentre scendono le insalate (-1%) e zucchine (-2%).