Quella delle Marche è la situazione più grave nella gestione dell'emergenza stalle, con solo lo 0,5% delle strutture provvisorie realizzate dal terremoto di agosto ad oggi.

Una situazione che, unita al maltempo delle scorse settimane, ha portato ad oltre duecento animali morti e seicento mucche e cinquemila pecore senza riparo.

Una situazione inaccettabile, denunciata da agricoltori, giornali, associazioni di categoria, che hanno chiamato in causa la regione e l'assessore alla Agricoltura Anna Casini.

E la regione, dopo l'apertura di una commissione d'inchiesta, ha deciso per la risoluzione del contratto con la ditta che ha realizzato le tensostrutture fino a questo momento.

I lavori per mettere in sicurezza uomini e animali saranno affidati ora alla ditta che risulta seconda nella graduatoria della gara di appalto, gara gestita esclusivamente dalla Regione Lazio.

La regione ha richiesto anche l'intervento del comando del Corpo forestale dello Stato e dell'arma dei Carabinieri.

La seconda ditta in graduatoria, che ora è chiamata a realizzare le stalle e le altre strutture provvisorie, dovrà portare a conclusione i lavori secondo un programma temporale preciso.

Ora si spera solo nella soluzione più rapida possibile per questa situazione già troppo insostenibile.

Continuano intanto con successo le iniziative di solidarietà promosse da Cia e Coldiretti per far arrivare foraggio alle stalle terremotate, con centinaia di tonnellate di fieno donate dagli agricoltori di tutta Italia.