Li prevedono due distinte delibere approvate martedì 15 novembre 2016 dalla Giunta regionale della Sardegna, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi e delle quali Regione Sardegna ha dato notizia nella serata di ieri, 17 novembre 2016, con una nota per la stampa.
“L’aggregazione delle realtà produttive è uno degli obiettivi programmatici che ci siamo dati, soprattutto per facilitare la creazione di filiere integrate e rendere più semplice l’arrivo dei nostri prodotti sui mercati - dice la Falchi, che sottolinea - il nostro tessuto produttivo sconta l’elevata frammentazione in piccole e micro aziende, un ostacolo spesso insormontabile sul fronte della competitività per l’export delle produzioni sarde di qualità”.
La prima delibera stanzia 163.200 euro soprattutto per la copertura dei programmi di avviamento di nuovi Consorzi di tutela (100 mila euro) e, per la parte restante, finanzia le annualità mancanti dei programmi quinquennali di avviamento in corso da parte delle Op.
Questa prima delibera prevede che per il futuro il finanziamento regionale sarà destinato esclusivamente alle fasi di costituzione di nuovi Consorzi di tutela, in quanto le OP potranno aderire alla misura 9.1 del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, pubblicata a luglio, e dedicata appositamente alla costituzione di nuove Organizzazioni di produttori. Sarà l’agenzia regionale Argea a gestire l’erogazione degli aiuti.
La seconda delibera mette a disposizione poco più di 507 mila euro per la realizzazione delle attività di commercializzazione delle OP già riconosciute. Gli aiuti, erogati in regime di de minimis, copriranno i programmi in corso per le annualità 2016 e 2017 e finanzieranno i nuovi programmi.
La novità più importante, che punta a pianificare l'offrerta nel tempo, è la modifica delle direttive di attuazione, che imponevano il finanziamento di non più di tre programmi di attività.
La delibera approvata martedì elimina tale vincolo, consentendo il rinnovo dei finanziamenti per più anni, con la condizione che, in caso di fondi regionali insufficienti a coprire tutte le istanze, si darà la priorità alle OP che hanno avuto un minor numero di programmi di attività finanziati. A questi aiuti in futuro potranno accedere le Organizzazioni già riconosciute che non rientrano nei requisiti di ammissibilità della misura 9.1 del Psr.