Un struttura che ha quattro obiettivi: sicurezza alimentare, qualità del cibo, tracciabilità e contrasto alle contraffazioni. Ma con quali metodi? Nel nome la risposta. Metrofood-Ri riassume il concetto di ricerca nella metrologia applicata al cibo. La metrologia è la disciplina che definisce pratiche e standard di misurazione, in questo caso ad esempio per rilevare tracce di pesticidi negli alimenti. Ma anche per misurare la qualità di un cibo, ad esempio secondo la presenza di fattori nutritivi. E i campi di applicazione sono molteplici: vanno dalle nanoparticelle alla nutraceutica al packaging.
A coordinare questa rete internazionale ci sarà l'Enea che avrà il suo quartier generale nel Centro ricerche Casaccia di Roma. “Siamo in una fase preparatoria che durerà alcuni anni, durante i quali siamo supportati dalla Unione europea. Ad oggi raccogliamo una trentina di partner, ma potrebbero aggiungersene altri”, spiega ad AgroNotizie Giovanna Zappa, ricercatrice Enea e coordinatrice del progetto. “Per l'Italia questa è una opportunità importante per far crescere il suo settore agroalimentare, valorizzare le sue competenze scientifiche e superare uno stato di frammentazione, visto che di misure in ambito agroalimentare si occupano ad oggi quattro ministeri”.
Metrofood-Ri potrà contare su una rete di laboratori e una piattaforma informatica. I ricercatori lavoreranno in centri di ricerca sparsi in 15 Paesi europei che comprendono anche campi, fattorie sperimentali e impianti tecnologici per la trasformazione dei prodotti alimentari. La piattaforma web permetterà invece lo scambio di informazioni.
La rete di ricerca va ad intercettare una tendenza ormai consolidata tra i consumatori che nei loro comportamenti di acquisto prediligono prodotti "sani e nutrienti". Prodotti cioè qualitativamente superiori dal punto di vista nutrizionale e privi di residui chimici. Una tendenza di cui ha beneficiato il comparto biologico, in costante crescita, ma che sta interessando un po' tutto il settore.
“Con Metrofood-Ri vogliamo avvicinare la scienza ai bisogni reali dei cittadini, ricostruendo quella fiducia tra chi effettua i controlli e i consumatori”, spiega Zappa. “Più il consumatore conosce ciò che mette in tavola più crescerà la domanda di alimenti salubri e dunque avremo un effetto virtuoso lungo tutta la filiera”. D'altronde, ricorda la ricercatrice Enea, l'unica arma per combattere i prodotti cinesi è la qualità e la sicurezza del cibo.