La Sardegna si prepara a puntare sul marchio collettivo di qualità “Agroalimentare garantito dalla Regione Sardegna” al fine di tutelare le produzioni regionali in un quadro competitivo più ampio, una proposta che mira a lanciare e rendere territorialmente riconoscibili i prodotti fuori dai confini dell’isola.
 
Una volta predisposto il marchio, ora è la volta dei disciplinari di produzione delle singole filiere. Il 9 febbraio scorso la giunta regionale sarda ha dato il via all’operazione che interesserà le principali filiere agroalimentari della Sardegna.
 
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, la giunta regionale ha infatti approvato la delibera sulle Linee Guida per la predisposizione dei disciplinari di produzione del marchio collettivo di qualità “Agroalimentare garantito dalla Regione Sardegna”.
 
"Il via libera di oggi - ha spiegato Falchi - ci permette di avviare subito i gruppi di lavoro per ogni filiera produttiva, in collaborazione con le agenzie agricole regionali, per la stesura dei disciplinari di produzione".

Per ciascuna delle filiere interessate al sistema di certificazione, le Linee Guida stabiliscono specifici principi che dovranno orientare i gruppi di lavoro. Gli ambiti in cui si andrà a intervenire riguardano la salute e il benessere degli animali, la tutela dell’agro biodiversità e delle sue risorse genetiche, la tutela dell'ambiente e la salubrità delle produzioni agricole e alimentari, gli aspetti qualitativi relativi alle caratteristiche intrinseche del prodotto, ma anche altri aspetti di qualità etico-sociale, economica e ambientale.
 
Le proposte dei disciplinari di produzione saranno elaborate dalle Agenzie agricole, con la supervisione dell’assessorato dell’Agricoltura, e in stretta collaborazione con le organizzazioni professionali agricole e gli operatori del settore.