La prossima fase stagionale denoterà finalmente un clima spesso instabile, con innesti talvolta freddi e con una certa rilevanza, che man mano punteranno ai settori occidentali europei, scalfendo il muro anticiclonico mite e secco.
Focus Italia: febbraio 2016 dinamico
Dall’analisi modellistica per il lungo termine, il mese di febbraio potrebbe avere un’impronta instabile e sostanzialmente fredda, specie al Nord, ove non mancheranno nevicate sulle Alpi anche a quote basse sui settori confinali. L’influenza invernale si sposterà poi successivamente al Centro ed al Sud, con il ripristino di un quadro più consono al periodo lungo tutta la Penisola.
Italia Settentrionale
Il mese di febbraio dovrebbe esordire con tempo perturbato, venti forti da sud-ovest e neve sulle Alpi a quote collinari, in calo a fine fase su molte aree del settentrione, con clima freddo. Attesa una parentesi più soleggiata interno al 10 del mese, con possibili brinate durante le ore più fredde.
La fase centrale del mese vedrà un rapido passaggio perturbato su Alpi e Nord-Est, con clima ancora prevalentemente freddo. Le temperature andrebbero poi a calare nuovamente nell’ultima decade, con fiocchi sulle aree a sud del Po e cuneese, schiarite invece altrove.
Italia Centrale
Il mese andrà ad esordire con tempo perturbato e venti forti da Sud-Ovest, con neve su Appennini a quote di alta collina, in calo a fine fase su molte aree della Toscana. Temperature in calo anche per le Regioni centrali; non mancheranno di tanto in tanto ampi spazi sereni e brinate notturne nelle aree interne. Più asciutto e meno freddo sul lato adriatico.
Sulla fase centrale del mese è atteso un rapido passaggio instabile, ma non molto produttivo; clima ancora freddo. Il tempo nell’ultima decade evolverà verso un calo deciso delle temperature, con una nuova fase nevosa sull’area adriatica.
Italia Meridionale
Il mese di febbraio si presenterà da subito perturbato con venti forti da Sud-Ovest. Neve su Appennini a quote di media montagna, con clima inizialmente non freddo. Migliora al termine della prima decade, più asciutto e mite il lato del basso-adriatico. La fase centrale attenderà un passaggio instabile, ma non particolarmente incisiva. Il clima sarà umido e vi sarà un graduale calo termico.
Calo deciso delle temperature nell’ultima decade con nuova fase nevosa sull’area adriatica a quote collinari.
Tendenza stagionale
Atteso un contesto piuttosto instabile per il trimestre primaverile, con possibili rientri di freddo anche tardivo, vista anche la maturazione molto forte del Vortice Polare (Vp) e delle sue termiche troposferiche. Non mancheranno per l’appunto lunghe settimane con tempo perturbato.
Situazione teleconvettiva
I continui affondi del Vp verso la Russia europea e la frenata zonale in entrata verso il vecchio continente hanno proposto scenari spesso particolarmente statici. Situazione confermata anche dal jet stream, che nel corso della stagione si è spesso visto oscillare in uscita dall’area statunitense, con affondi freddi sulle coste orientali degli Usa, ma con ritorni africani sull’Europa centro occidentale.
Complice in prima linea un El Niño molto forte sul Pacifico centrale che ha garantito all’Hp europea (alta pressione) l'evoluzione in cella altopressoria scandinava.
Ne consegue una stagione molto fredda sulla Russia, ma piuttosto calda sul Mediterraneo. Il recente approfondimento del Vp delle ultime settimane favorirà, con molta probabilità, un ritorno di condizioni meteorologiche più consone alla stagione.