E’ in fase di costituzione l’intesa fra la Regione Piemonte e l’Abi sul finanziamento per chi accede ai fondi relativi al Psr 2014-2020. L’adesione dei singoli istituti di credito è ancora in corso, ma già nomi importanti del settore bancario hanno aderito al progetto: Unicredit, Intesa San Paolo, Bnl e Banca Popolare di Vicenza fra le più importanti, e poi Veneto Banca, RivaBanca, Banca di Cherasco e Cassa rurale e artigiana di Boves, con altri istituti che si stanno aggiungendo.

Il Piemonte è la prima regione a livello nazionale a sottoscrivere l’accordo” ha ricordato Pier Luigi Bruera, segretario di Abi Piemonte. Questo accordo permette il finanziamento fino al 100% degli investimenti soggetti cui è stato concesso il contributo Psr. “Questa intesa Regione-Abi darà opportunità di finanziamento sicuro e trasparente alle aziende piemontesi – ha sottolineato l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferreroall’interno di questo Psr ci sono poi grandi novità, per esempio la procedura automatizzata di ricezione delle domande, con un punteggio minimo applicato automaticamente, che renderà più veloce e trasparente la gestione delle pratiche, senza intasare gli uffici di domande spesso insufficienti per essere accolte”.

Dati confortanti relativi all’interesse delle aziende agricole arrivano dai primi due bandi pubblicati a fine dicembre scorso; al 26 gennaio risultavano inserite 1098 domande nel sistema informatico, e delle 815 già esaminate, superano il punteggio minimo 399 aziende, che entrano così in graduatoria.

Sono soddisfatto – continua l’assessore Ferrero – abbiamo raddrizzato una situazione partita col piede sbagliato. Quando ci siamo insediati, nel giugno 2014, abbiamo trovato un Psr fortemente lacunoso, degno delle tante osservazioni della Commissione europea. Solo il lavoro dei funzionari dell’assessorato, il rapporto con le associazioni agricole, con cui abbiamo condiviso le linee guida del piano, il confronto continuo con la Commissione europea, hanno permesso insieme di arrivare a varare il piano e i primi due bandi sugli investimenti per complessivi 80 milioni di euro. A breve arriverà il bando sui giovani e a seguire gli altri, in modo da dare risposte concrete ai bisogni di radicamento e sviluppo dell’agroalimentare piemontese”.