Le operazioni di taglio sono state sospese invece a Torchiarolo, in provincia di Brindisi, dopo il pronunciamento di ieri l’altro del Tar del Lazio, che con decreto ha sospeso l'applicazione del piano limitatamente ai terreni di 21 ricorrenti.
Intanto si moltiplicano le proteste, mentre l'appello alla calma e all'esecuzione serena del Piano di contrasto della Protezione Civile, lanciato lo scorso 8 ottobre dall'assessore all'agricoltura di Puglia, Leonardo Di Gioia, sembra rimanere almeno in parte inascoltato.
Il ricorso dei 21 proprietari di Torchiarolo - assistiti dagli avvocati Mariano Alterio e Mario Tagliaferro - ha ottenuto dal Tar Lazio un decreto cautelare di sospensione delle ordinanze di abbattimento emanate in forza del Piano Silletti bis.
"Dall'ordine di estirpazione delle piante di olivo, impartito con i provvedimenti impugnati - scrive il presidente della Prima sezione, Giulia Ferreri - deriva ai ricorrenti un danno grave e irreparabile, perché irreversibile".
Sembra così di nuovo adombrarsi lo spettro di quanto già accaduto nel giugno scorso con i ricorsi di vivaisti, aziende biologiche e proprietari di Oria che in un primo tempo ottennero la sospensiva, ma che successivamente paralizzarono gli abbattimenti - con la sentenza di merito - previsti dal primo Piano Silletti, già per altro in fase di revisione per via del pronunciamento a fine aprile del Comitato permanente per la salute delle piante di Bruxelles, che dava indicazioni più precise sul come procedere.
La sospensiva del Tar Lazio, che per ora riguarda solo i 21 proprietari ricorrenti di Torchiarolo, ha però acceso le speranze di altri agricoltori a Trepuzzi, che stanno preparando un altro ricorso.
Ma ci sono anche ragioni di ordine pubblico alla base della decisione di imporre uno stop al taglio degli alberi a Torchiarolo: le proteste di ambientalisti e produttori che si sono verificate nei giorni scorsi accompagnate anche da blocchi stradali.
Si è all'epilogo di una vicenda nata con il varo del piano Silletti Bis, avvenuto tra fine settembre e il primo ottobre. Subito e da più parti si erano sollevati dubbi sulla validità del piano.
“Si sentano tutti coinvolti, organizzazioni datoriali in primis, perché si attui e si ottemperi all’applicazione del Piano di contenimento della Xylella fastidiosa sottoscritto dal Commissario straordinario delegato Giuseppe Silletti”.
Era stato questo il monito dell’assessore alle Risorse agroalimentari di Puglia Di Gioia, che lo scorso 8 ottobre aveva richiamato tutti gli attori coinvolti, soprattutto i portatori d’interesse della categoria degli imprenditori agricoli, ad adempiere ad ogni prescrizione imposta dal Piano, stigmatizzando azioni e comportamenti che “ostacolano l’unico strumento ad oggi valido, così come impone la Commissione Europea, per contenere l’avanzata del fitopatogeno”.
Questa dichiarazione era stata resa dall’assessore Di Gioia dopo aver convocato il Commissario Straordinario incaricato dalla Protezione Civile, Giuseppe Silletti, con cui era stato fatto il punto della situazione ad una settimana dall’approvazione del Piano.
“Ogni forma di contrasto e azione dilatoria del crono programma – aveva sottolineato Di Gioia – rischia di arrecare ulteriori danni all’intero territorio regionale e alla connessa economia a causa di potenziali misure di restrizione alla libera circolazione del materiale florovivaistico che potrebbero colpire l’intera Regione”.
E l’assessore aveva concluso dicendo: “Faccio, dunque, appello a tutti: istituzioni, imprenditori, organizzazioni, organi preposti, destinatari delle ordinanze, nessuno escluso, perché ci sia piena collaborazione e senso di responsabilità. C’è in ballo il futuro di tutti, il futuro della Puglia”.