E dopo i piani stralcio, le innumerevoli contestazioni al vecchio piano, le sentenze di Tar e Consiglio di Stato, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha approvato ieri il nuovo Piano di interventi predisposto dal commissario delegato, Giuseppe Silletti, per la gestione dell'emergenza fitosanitaria causata dal batterio Xylella fastidiosa, con le osservazioni esplicitate nell'istruttoria del comitato di monitoraggio.

E questa notizia arriva proprio mentre dalla Commissione Ue iniziavano a filtrare preoccupazioni sul ritardo dell'Italia nell’adozione del nuovo piano, pervenuta addirittura ad immaginare la possibilità di avviare una procedura d'infrazione per inapplicazione della decisione della Commissione del maggio scorso sulla Xylella fastidiosa.

"Il piano rimodulato, che aggiorna quello approvato il 19 marzo scorso, ha l'obiettivo di proseguire nell'attuazione tempestiva delle misure obbligatorie di prevenzione, controllo ed eradicazione della Xylella fastidiosa stabilite dall'Unione europea e adottate dall'Italia, in particolare con il decreto del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali del 19 giugno 2015, richiamato nelle ordinanze n 265 Del 3 luglio e n 286 del 18 settembre - informa in una nota la Protezione civile.

"La novità più sostanziale riguarda la prevista erogazione di un contributo finanziario, nel limite massimo di 15.000 euro ad azienda. Tuttavia - sottolinea la Protezione civile - non fruibile laddove siano previsti già altri contributi pubblici predisposti dal ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, a favore dei proprietari che, secondo quanto previsto dal nuovo piano del commissario Silletti, procederanno all'estirpazione delle piante infette e all'attuazione degli interventi correlati".

Il contributo sull’estirpazione della Protezione civile riguarda in effetti tutti i proprietari di olivi che non esercitino l’attività di coltivatore diretto o di agricoltore professionale e per qualsiasi danno ricevuto, mentre copre i soli agricoltori che hanno riportato un danno alle piante valutabile in meno del 30% della produzione lorda vendibile normalizzata.

Per gli agricoltori che invece hanno dimostrato un danno maggiore del 30% della Plv ci sono i contributi del Fondo di solidarietà nazionale, previsti dal decreto legge del maggio scorso, che ha regolamentato l’accesso al Fondo di solidarietà degli agricoltori colpiti da calamità naturali di natura fitopatologica.

Al contrario "i proprietari inadempienti non riceveranno alcun contributo. In quelle situazioni - spiega la nota - sarà il commissario stesso a porre in essere direttamente le misure necessarie per fronteggiare l'emergenza fitosanitaria, sanzionando contestualmente la mancanza dei privati".

"In totale, al momento, i focolai considerati sulla base del nuovo piano sono 31, mentre le piante da abbattere si stimano in circa 3.100. Tali dati - spiega la Protezione civile - sono evidentemente provvisori in quanto soggetti a variazioni dovute ai continui aggiornamenti dei risultati del monitoraggio dell'organismo specificato, attualmente in corso".

Infine, sempre tra le azioni prioritarie, sono previsti controlli ufficiali regolari del Servizio fitosanitario regionale e del Corpo forestale dello Stato sulla movimentazione delle piante specificate al di fuori della zona delimitata (infetta e cuscinetto) o da una zona infetta ad una zona cuscinetto.