Può un Piano regionale di raccolta e smaltimento dei rifiuti diventare argomento di politica agraria territoriale? La risposta è si se si parla della Campania, dove il 2 settembre scorso il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha comunicato alla stampa i dettagli del nuovo piano dal significativo claim: "Mai più Terra dei Fuochi", incassando il plauso del presidente di Confagricoltura Campania, Michele Pannullo.

De Luca intende mettere fine all’emergenza: smantellando i depositi di eco-balle, fermando la costruzione di nuovi inceneritori, in Campania quello di Acerra è il più grande d’Europa, e lanciando una raccolta differenziata più spinta, che consenta alla Campania in tempi ragionevolmente brevi di sottrarre l’Italia al pagamento delle sanzioni comminate da Bruxelles per il mancato rispetto della normativa comunitaria in materia di rifiuti.
 
“Gli interventi preannunciati dal presidente della Regione Campania, De Luca, in materia di smaltimento delle eco-balle e più in generale in termini di strategia complessiva in riferimento al ciclo di smaltimento dei rifiuti possono rappresentare una svolta strategica anche dal punto di vista del rilancio dell’azione di tutela e di promozione della qualità delle produzioni agricole ed alimentari campane. Queste le parole di Michele Pannullo, presidente Confagricoltura Campania, affidate giusto ieri sera ad un comunicato stampa dell’Organizzazione agricola.
 
“I danni subiti in questi anni dalle imprese che operano nel primario e nel comparto della trasformazione dei prodotti agricoli – ha sottolineato Pannullo - sono stati estremamente gravi, al punto che le discriminazioni strumentali hanno messo in crisi intere filiere. Lo smaltimento delle eco-balle, il netto rifiuto alla realizzazione di nuovi termovalorizzatori, la spinta sulla raccolta differenziata confermano una visione che è in linea con quanto i vari attori del comparto agricolo ed agro/industriale richiedono da tempo: la bonifica dei siti intaccati da un lato; l’avvio di un’azione di governo del territorio capace di creare le migliori condizioni per continuare a lavorare senza turbative di alcun genere in un mercato interno ed internazionale sempre più competitivo”.
 
“Ed è proprio sul versante della tutela della qualità delle produzioni che è possibile intensificare la collaborazione con le Istituzioni competenti e con la Regione Campania, partendo dall’interesse comune principale: la salvaguardia dell’integrità del territorio sia dal punto di vista ambientale che idrogeologico. Solo in un contesto salubre e sicuro - ha concluso il presidente di Confagricoltura Campania - adeguatamente curato anche dal punto di vista del controllo delle acque piovane e dei sistemi di canalizzazione, si può consentire al comparto agricolo di avviare cicli produttivi in piena tranquillità e senza ulteriori oneri gestionali”.