”Gli agricoltori siciliani hanno già atteso 38 giorni l’iter burocratico e l’economia regionale non può più sottostare al ritmo estenuante delle parole”. E’ quanto avevano dichiarato il presidente e il direttore di Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo, il 18 maggio, giorno della dichiarazione dello stato di emergenza del Consiglio dei ministri, che avrebbe dovuto dare il via libera alla risoluzione del problema che sta facendo aumentare a dismisura i costi del trasporto dei prodotti. “I viaggi della speranza di arrivare, perché ormai così si possono chiamare i chilometri snervanti che bisogna fare per raggiungere le mete - avevano sottolineato i vertici di Coldiretti Sicilia – stanno provocando disastri economici per le aziende. Per portare la merce da Palermo al siracusano servono 100 euro in più a camion”.
E nell’attesa della bretella, che dovrebbe evitare la scalata delle montagne, Coldiretti Sicilia aveva richiesto: “Venga abolito il pedaggio sulla Palermo – Messina-Catania. Se prima della chiusura dell’autostrada Palermo – Catania per un mezzo che dal capoluogo andava a Noto (Siracusa) per rifornirsi di prodotti agricoli e tornare erano necessari 430 euro adesso se ne spendono 530: 100 euro in più per ogni partenza, tra costi di carburante, autisti e pedaggio dell’autostrada alternativa. Ciò significa che dal 10 aprile ad oggi per ogni camion nella tratta Palermo–Siracusa sono stati spesi 4.200 euro in più”.
Un costo che non è più tollerabile secondo l’organizzazione agricola, che da giorni chiede tempi certi per l’avvio dei lavori. Il presidente e il direttore della Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo - hanno scritto al presidente della Regione Sicilia agli assessori dell’Agricoltura e Attività produttive, al presidente dell’Anas e a quello del Consorzio autostrade siciliane chiedendo la sospensione del pedaggio sulla Palermo – Messina –Catania e l’utilizzo del porto di Agusta (Siracusa) per il trasporto dei prodotti agricoli che vengono avviati ai mercati.