Sono previsti interventi di Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti, Nicola Cilento, membro della giunta nazionale esecutiva di Confagricoltura, Marco Salvi, presidente di FruitImprese, Ambrogio De Ponti, presidente di Unaproa, Valentino Di Pisa, presidente di FedagroMercati, Fabio Perini, vicepresidente nazionale di Fedagri Confcooperative, oltre che degli organizzatori della manifestazione. Fruit Innovation nasce per valorizzare le grandi potenzialità di questo segmento di pregio dell’agroalimentare italiano, che malgrado la qualità riconosciutagli non ha una visibilità internazionale all’altezza di ciò che sa esprimere. Questo obiettivo, fatto proprio da Fruit Innovation, è stato condiviso dalle principali associazioni rappresentative della filiera ortofrutticola, a livello sia di produzione che di commercio e distribuzione.
L’importanza dell’ortofrutta per l’agricoltura nazionale è testimoniata dalle cifre: la produzione di frutta e ortaggi vale 12 miliardi di euro e rappresenta oltre un quarto dell’intera agricoltura italiana. Esportiamo 4 milioni di tonnellate di ortofrutta all’anno, per un valore di 4 miliardi. Frutta e verdura costituiscono la seconda voce delle esportazioni agroalimentari dopo il vino, ma se si considera anche il prodotto trasformato il segmento balza al primo posto. Grazie all’integrazione verticale della filiera, all’innovazione e anche alla logistica, l’Italia, secondo produttore di ortofrutta nell’Unione europea, può recuperare posizioni sui mercati esteri. L’Italia è il primo produttore mondiale di kiwi e il primo in Europa per pere, pesche e uva da tavola, mentre per le mele si colloca al secondo posto. E’ inoltre leader in Europa per lattughe e radicchio e detiene la maggior produzione europea dell’ortaggio più consumato al mondo, il pomodoro.
La concorrenza è forte: oltre a Spagna, Olanda, Turchia e Polonia sono tanti i competitor agguerriti a livello mondiale. Ma l’ortofrutta italiana può contare su un vantaggio in grado di fare la differenza nella competizione internazionale sul segmento di mercato a più alto valore aggiunto: la tecnologia di trattamento e confezionamento del prodotto, ossia ciò che trasforma una commodity agricola in un prodotto alimentare reso disponibile sugli scaffali del punto vendita e pronto per il consumo. Nei macchinari per la trasformazione di frutta e vegetali l’Italia è infatti il numero uno, con un’altissima percentuale di export. Grazie a queste tecnologie è stato possibile estendere l’export anche di prodotti freschi a Paesi sempre più lontani, trovando nuovi mercati di sbocco, in particolare in Asia.
Fruit Innovation incorpora prodotto e tecnologia nel segno dell’innovazione. E proprio per questa sua peculiarità distintiva, non è un caso che debutti nell’ambito di Ipack-Ima 2015, manifestazione leader per le tecnologie di processo e packaging, e in contemporanea con altre ‘mostre sorelle' per un totale di 2.000 espositori, 11 padiglioni per 160.000 mq e 500 delegazioni di buyers da oltre 50 Paesi. Dal 2016 Fruit Innovation camminerà sulle sue gambe.
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Fonte: Fruit Innovation