“Proporremo un documento condiviso al commissario Silletti, che a breve sarà chiamato a redigere un nuovo Piano per l’emergenza Xylella fastidiosa, per individuare in prima battuta una sorta di "area test", circoscrivendo e monitorando nel circondario di Otranto e paesi limitrofi una vasta zona "Xylella free", dove effettuare trattamenti biologici intensivi mirati e sarebbe un primo intervento in favore dei vivaisti di quell’area, gravemente danneggiati dalla Xylella, nonostante su 16mila campioni nessuna pianta sia risultata affetta dalla malattia”.

E’ quanto dichiarato ieri dal presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele al termine della riunione della coalizione ‘#pattoperilterritorio’ tenutasi per decidere collettivamente le proposte da presentare in seguito alla decisione del TAR Lazio di sospendere il cosiddetto ‘Piano Silletti’ perché ritenuto superato rispetto alla decisione del Comitato permanente per la salute delle piante del 28 aprile su Xylella Fastidiosa.

La coalizione #pattoperilterritorio raggruppa: Coldiretti Puglia, Associazione Frantoiani Pugliesi, organizzazioni di produttori aderenti ad Unaprol PugliaOlive, CoopOlio Salento, Olivicoltori di Puglia, Ajprol Taranto, il Consorzio vivaisti viticoli pugliesi, Legambiente Puglia e Terranostra, Cibi - Consorzio italiano per il biologico, AproBio Puglia e Consorzio Puglia Natura, Codacons, Confconsumatori e Adoc Puglia.

In Puglia, il 15% della superficie olivicola è coltivata con metodi di produzione biologica; l’olivo copre una superficie pari a circa 55.000 ettari, che rappresentano il 32% del totale delle superfici bio, su un totale regionale di 171mila ettari e il 20% della produzione nazionale.

E’ pertanto sentita l’esigenza di salvare gli ulivi sani e monitorare costantemente l’eventuale evoluzione dello stato di salute di quelli infetti con metodi soft: ”Oltre a chiedere trattamenti consentiti nell’agricoltura biologica – hanno precisato Nino Paparella, presidente del Cibi e Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Pugliachiediamo l’impiego delle reti anti-insetto per tenere lontani i vettori come la cicalina sputacchina e tenere sotto controllo la situazione per almeno un anno. Ribadiamo la necessità di inserire nel Comitato scientifico per la lotta alla Xylella specifiche competenze trasversali di carattere agronomico, economico e ecologico, oggi assenti”.

Contro il danno all’immagine non si può che lavorare in maniera strategica e programmatica sull’immagine. “Il Piano olivicolo nazionale dovrà sostenere – ha sottolineato Stefano Caroli, presidente dell’Associazione Frantoio di Puglia iniziative dirette alla valorizzazione dell'olio extra vergine di oliva, con particolare riguardo ad azioni divulgative per favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità. Dobbiamo evitare che al danno si aggiunga la beffa ribadendo in ogni consesso che l’olio extravergine pugliese è di qualità eccellente e non esistono rischi sul fronte della sicurezza alimentare, lavorando in maniera strategica e programmatica sull’immagine”.