Cresce del 12% il consumo di suolo nella Pianura Padana, una delle aree più fertili e produttive d'Europa. Periferie e aree a bassa densità sono le zone dove il consumo di terreno è aumentato più rapidamente. Ispra denuncia gravi situazioni di espansione disordinata di alcune città e province italiane, come Catanzaro, esposte in questo modo, in maniera più accentuata, al rischio idrogeologico. Fra le Regioni più consumate Lombardia e Veneto figurano al primo posto, mentre per quanto riguarda le zone costiere la maglia nera va alla Liguria.
Tra le zone a rischio idraulico c'è invece l'Emilia Romagna, con oltre 100mila ettari, che detiene il primato a livello di superficie. La provincia più cementificata è Monza e Brianza, mentre i comuni delle province sono quelli di Napoli; Caserta, Milano e Torino. Ispra, infine, individua nelle strade la principale causa di degrado di suolo. Nel 2013, infatti, il 40% del territorio consumato è stato destinato alla realizzazione di strade.
Confeuro dichiara tutta la sua preoccupazione per la situazione. “Lo studio dell'Ispra sul consumo di suolo in Italia ci spaventa come non mai – ammette il presidente nazionale Rocco Tiso – E' necessario quindi un piano per fermare il più possibile il consumo di suolo. Le misure da prevedere devono rientrare in un piano di più ampio respiro a lungo termine, non basta certamente dire di voler costruire un po' di meno. L'agricoltura è custode del territorio e ha da sempre per l'ambiente un'attenzione particolare. Per questo è una priorità assoluta rimettere il comparto agricolo al centro del dibattito politico e del rilancio del sistema paese”.
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Fonte: Ispra - Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale
Autore: Lorenzo Pelliconi