Così oggi un comunicato dello Studio Legale Pesce di Oria, che commenta l’ordinanza depositata stamattina presso la prima sezione del Tar Puglia di Lecce, dedicata al ricorso contro i decreti derivanti dal Piano di contrasto alla Xylella fastidiosa nel Salento.
Giovanni Pesce, avvocato e proprietario di uno dei terreni interessati dall’individuazione e successiva eradicazione di almeno 80 esemplari secolari di olivo spiega ad AgroNotizie: ”Per quanto ci riguarda, le piante infette non sono più di tre, pertanto ove si dovesse procedere all’eradicazione degli olivi, riscontri analitici alla mano, subiremmo l’abbattimento di sole tre piante”.
Nel comunicato stampa gli avvocati Pesce affermano: ”Pertanto siamo soddisfatti dell’esito, che nella sostanza vede confermata la decisione di sospendere le eradicazioni in attesa di ulteriori provvedimenti". Cosa significa: gli abbattimenti potranno procedere anche in tenimento del comune di Oria, ma a patto e condizione di essere motivati da analisi di laboratorio effettuate sulle piante sospettate di infezione e informando gli interessati ed in forza di nuove ordinanze.
Diversamente, i provvedimenti in essere - pur non rimanendo sospesi per lo scadere dell'effetto della precedente ordinanza del Tar Puglia, rischiano di essere censurati dal Tar Lazio. Tale dispositivo vale solo per la zona del comune di Oria, poiché l' ordinanze del Commissario delegato che l’ha individuata, in un momento successivo all’elaborazione del Piano, non è stata sottoposta alla Protezione civile.
Di fatto, il Piano Silletti, per quanto riguarda tutto il resto del territorio interessato dalla Xylella fastidiosa è confermato nella sua piena operatività, mentre per quanto riguarda quello che ormai è da considerarsi il “caso Oria”, occorre un approfondimento tecnico per evitare l’eventuale censura del Tar Lazio.
Ma gli avvocati Pesce si spingono oltre: “Auspichiamo a questo punto un tavolo tecnico che possa tenere conto delle evidenze scientifiche depositate in atti – scrivono nel comunicato - e soprattutto dell’ultimo parere scientifico dell’Efsa del 2015 (dunque successivo alla decisione della Commissione europea 23/7/2014 e dello stesso decreto ministeriale 2777/2014) e dal quale risulta che la pratica delle eradicazione degli alberi non ha dato i frutti sperati quanto alla eliminazione della XYlella fastidiosa in Salento e nel mondo”.
Il parere citato dagli avvocati salentini era stato richiesto all’Ente europeo per la sicurezza alimentare dalla Organizzazione non governativa italiana Peace Link ed era stato diffuso nei giorni scorsi.