Ma con la stessa ordinanza il Tar di Lecce ha confermato la sussistenza delle motivazioni che avevano originato la sospensiva: la mancanza di motivazioni alle eradicazioni degli alberi che devono essere basate su riscontri analitici e non solo su un esame ispettivo degli olivi oggetto dei provvedimenti di abbattimeno. Intanto, il commisario straordinario all'emergenza Xylella Giuseppe Silletti ha emanto il 3 aprile l'ordinanza numero 4, con la quale affida all'Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali della Puglia l'eradicazione delle piante infette.
L'ordinanza il Tar di Lecce sostiene che ad oggi non è stato adottato nessun atto che disponga realmente l’abbattimento o l’eradicazione delle piante e che le operazioni propedeutiche si sono arrestate al contrassegno in modo indelebile (con ics di vernice rossa) degli olivi insistenti nella proprietà del ricorrente. Insomma, il Piano Silletti, ai fini degli effettivi abbattimenti, sarebbe un atto incompleto e non idoneo all’effettuarsi delle operazioni di espianto. Ora toccherà al Tar Lazio entrare nel merito e sbrogliare definitivamente la matassa.
La questione della competenza territoriale era stata discussa ieri mattina davanti al collegio presieduto da Antonio Cavallari. L'avvocatura si era costituita in giudizio per conto del commissario di Governo e aveva indicato come Tar competente quello del Lazio, dal momento che la struttura commissariale è una diretta emanazione della Protezione civile e dunque tutti i suoi atti possono essere contestati davanti al Tribunale amministrativo della Capitale.
Gli avvocati Pesce, che hanno presentato ricorso contro le misure che prevedono il taglio di un'ottantina di ulivi nel loro fondo di Oria, ritenuti infetti da Xylella fastidiosa, hanno espresso soddisfazione per il pronunciamento del Tar Lecce.
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Fonte: Agronotizie