“L’agricoltura, evidentemente è il caso di ricordarlo, ha una stagionalità e gli agricoltori non possono attendere oltre - spiega De Ponti -. Il problema dei principi attivi da utilizzare per le colture minori, e in particolare per l’orticoltura di IV gamma, ha bisogno di un riscontro immediato: i produttori rischiano seriamente di vedere compromessa la produzione, vista l’ingiustificata limitazione dei principi attivi normalmente consentiti per queste coltivazioni”.
“La questione - continua il presidente di Unaproa - va affrontata, come abbiamo sottolineato in occasione della presentazione del rapporto sull’ortofrutta Nomisma-Unaproa, con estrema serietà e urgenza, perché le Organizzazioni di produttori possano continuare, aspetto che preme sopra ogni altro, a produrre con gli standard elevatissimi di sicurezza che caratterizzano la IV gamma, senza però restare imbrigliati nelle maglie troppo strette della burocrazia normativa. È infatti grottesco che prodotti autorizzati in altri Paesi europei non lo siano a livello nazionale”.
“La filiera di quarta gamma - illustra De Ponti - in Italia nel 2014 conta oltre 700 aziende agricole che vi si dedicano in esclusiva, una superficie di circa 6500 ettari, una produzione che si aggira intorno alle 90/100mila tonnellate all’anno e un fatturato di circa 800 milioni di euro e si caratterizza sopra ogni altra per integrazione, dinamismo e innovazione, aspetto che le ha consentito di realizzare buone performance, nonostante il periodo di crisi dei consumi alimentari e di stagnazione di quelli ortofrutticoli. Sarebbe ora davvero irresponsabile - dichiara con fermezza il presidente di Unaproa - non ascoltare con l’urgenza indispensabile il grido di Sos di un settore che semplicemente chiede alle istituzioni di avere gli strumenti per continuare ad operare nella legalità e nella assoluta sicurezza dei consumatori”.
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Fonte: Unaproa