“Si tratta di una misura molto attesa dagli operatori del settore – ha spiegato il ministro Martina – che porterà all’eliminazione di circa 65 mila registri cartacei, semplificando la vita di migliaia di aziende. Questo decreto rappresenta un ulteriore tassello del grande progetto di taglio della burocrazia inutile che stiamo portando avanti e che passa anche attraverso il piano 'Agricoltura 2.0’, che fa pare dell'Agenda della Crescita digitale italiana".
Da oggi i produttori di vino possono contare su procedure più snelle, per esempio evitando la vidimazione preventiva che invece è richiesta oggi dai registri cartacei. Ma non solo, non ci sarà più l’obbligo di stampe periodiche, sarà consentita la consultazione a distanza, saranno possibili le verifiche da parte degli organi di controllo senza necessariamente recarsi in azienda, il che ridurrà di costi ed eviterà alle aziende di interrompere l’ordinaria operatività.
"Vogliamo liberare ancora il potenziale di un settore che già oggi fa registrare numeri da record con oltre 14 miliardi di euro di fatturato e 5,1 miliardi di euro di export. Siamo al lavoro con il Parlamento anche sul Testo unico del Vino che fa parte di questa strategia di interventi per la competitività che ci vede al fianco delle nostre imprese. Il nostro obiettivo – ha concluso Martina – è quello di costruire un'amministrazione al servizio del mondo agricolo, che abbia un approccio efficiente e innovativo".
La dematerializzazione dei registri sarà obbligatoria a partire dal 1 gennaio 2016. Per chi ha già una contabilità informatica in azienda, inoltre, i termini per registrare le operazioni sono fissati in 30 giorni. Ulteriori semplificazioni sono previste per i produttori sotto i 1.000 ettolitri annui per esempio attraverso registrazioni cumulate durante il periodo vendemmiale.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali