Per gli oli di oliva è probabile qualche correzione al ribasso per gli extravergine, sia di provenienza greca che spagnola. Sul fronte degli acquisti, si riscontra una stagionale riduzione degli ordinativi da parte dei confezionatori, mentre l’offerta, stando alle ultime stime di Madrid, non dovrebbe determinare in Spagna situazioni di squilibrio per mancanza di merce fino a fine campagna.
In relazione ai suini e agli ovicaprini saranno le prossime settimane a dare una più chiara direzione ai listini. La componente climatica appare tuttavia determinante per gli sviluppi dei consumi, soprattutto di tagli suini, con il comparto che non sembra ancora beneficiare delle misure comunitarie di aiuto allo stoccaggio privato. Mantengono un andamento positivo le carni avicole che potranno spuntare ulteriori aumenti di prezzo in previsione di una domanda vivace e di un’offerta non pressante. Il quadro mercantile sembra invece stabilizzarsi per le uova, mentre nel comparto bovino emerge ancora una forte incertezza degli operatori sulle possibili evoluzioni dei prezzi. La domanda Nord africana e turca sta sostenendo ancora le quotazioni dei capi da ristallo francesi, causando inasprimenti dei costi di approvvigionamento anche per gli allevatori italiani.
Per i lattiero-caseari i prezzi dovrebbero continuare a muoversi su un piano orizzontale in queste battute conclusive dell’ultima campagna commerciale con le quote latte. I dati sull’export 2014 di formaggi e latticini mostrano una crescita sia in quantità (+3,3% su base annua) che in valore (+4,8%), grazie soprattutto al buon andamento delle vendite sul mercato tedesco e in diversi paesi dell’Est Europa.
Infine, per quanto riguarda i cereali, l’evoluzione degli scambi sembra confermare la debolezza di fondo sui mercati dei frumenti. Si segnalano in particolare correzioni al ribasso per i grani teneri di forza nord americani (varietà North-Spring e Manitoba) e una stabilità, ma con attese di riduzione, per i grani duri, riconducibili a un rialzo delle stime sulle scorte canadesi e ad una ripresa degli investimenti del 6% in Canada e del 2,6% negli Stati Uniti (fonte Igc). In Italia il mercato ha già in parte risentito di questa situazione che potrebbe ulteriormente condizionare i listini. Resta al contrario sostenuta l’attività sui mercati risicoli, che evidenziano prezzi al rialzo per gran parte delle varietà scambiate.
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Fonte: Ismea