Il punto della situazione
Il sistema perturbato atlantico ha raggiunto facilmente il cuore del Mediterraneo e, grazie ai mari piuttosto caldi, ha avuto modo di incrementare il suo potenziale. I formidabili contrasti termici innescati dallo scontro delle correnti fredde in arrivo dall'Europa occidentale e quelle più calde in risalita dal Nord Africa hanno così prodotto un marcato maltempo su alcune zone d'Italia, ma a complicare ulteriormente lo scenario è il ruolo dell'anticiclone sull'Est Europa, che ha svolto e svolgerà un ruolo bloccante per la perturbazione atlantica.
L'Italia si trova quindi nella parte più attiva del profondo vortice, ove il flusso di correnti umide afro-mediterranee producono gli effetti peggiori. Il maltempo si è diffuso su gran parte della Penisola, da ovest verso est, penalizzando in particolar modo la Toscana con violentissimi nubifragi che hanno causato un'alluvione sull'area di Carrara.
Imbiancate le Alpi già oltre i 1300 - 1500 metri di quota, con accumuli abbondanti ed in genere oltre il metro sopra i 2000 metri.
Avviate le grandi piogge
Come anticipato, l'attuale peggioramento non si esaurirà molto facilmente. Nella prima fase le precipitazioni sono state innescate dalle sostenute correnti meridionali attivate dal vortice ciclonico sulla Penisola Iberica, ma l’evoluzione verso est di tale depressione svilupperà di conseguenza un nuovo nucleo di bassa pressione in prossimità delle due Isole Maggiori. I temporali ed i nubifragi raggiungeranno in questa seconda fase anche le restanti regioni d'Italia, rimaste inizialmente più protette.
Il maltempo assumerà quindi un carattere duraturo, mantenendo in vita intensi fenomeni anche nel corso della prossima settimana. L’assetto barico si manterrà sull’attuale falsariga anche grazie ad un secondo affondo di un vortice nord atlantico lungo l'asse franco-iberico, con la successiva estensione sull'Italia. Il coinvolgimento del nostro Paese verrà favorito dalla permanenza di una vasta lacuna barica, che non consentirà una rimonta anticiclonica.
Evoluzione
Un contesto europeo che manterrà aperta la strada atlantica anche per la seconda metà di novembre, quando s’intravede addirittura un rinforzo della depressione d'Islanda, struttura in grado di attivare nuovi impulsi perturbati nel cuore del Mediterraneo. L’elemento che preoccupa però, è la permanenza di un esteso blocco anticiclonico sull'Europa orientale, perchè la presenza di una tale struttura in quella posizione rischia di ostacolare l’evoluzione ciclonica verso i Balcani. In parole povere le piogge potrebbero stazionare lungamente sulle regioni italiane.
Le temperature continueranno a mantenersi superiori alla norma, anche per colpa della prevalenti correnti meridionali. La dinamica è certamente autunnale, ma rischia di avviare l'ennesimo mese dell'anno all'insegna di pesanti anomalie positive.
In breve
Si prospetta dunque un weekend assai movimentato. Le precipitazioni più intense si estenderanno sulle meridionali, ma non mancheranno possibili nubifragi anche sulle centrali tirreniche e sul Nord-Est.
Il quadro meteorologico andrà a peggiorare nuovamente all’inizio della prossima settimana, quando un'altra perturbazione atlantica raggiungerà la Sardegna, la Liguria e le regioni tirreniche. La perturbazione andrà a coprire le rimanenti zone del Paese tra martedì e mercoledì.
Il treno di depressioni atlantiche potrebbe avere come unico obiettivo l'Italia, prolungando la fase di maltempo anche sull'ultima decade mensile.