“Una previsione, quella del Coi, che certamente desta preoccupazione e che ci fa condividere i timori dei produttori. Ma, come ha affermato anche lo stesso Coi, è ancora presto per confermare queste proiezioni. Verso la fine di novembre potremmo avere un’idea più precisa di quella che sarà la performance della produzione e delle sue ripercussioni sul mercato e sui prezzi dell’olio” affermano Assitol e Federolio, associazioni di categoria che rappresentano le circa 200 aziende del settore oleario che alimentano l’economia italiana.
"E’ una situazione difficile, che tuttavia non affrontiamo per la prima volta. Se infatti la produzione mondiale ad oggi stimata risulta in calo di circa il 19% rispetto alla campagna 2013/14, il dato fa tuttavia registrare un incremento del 6% rispetto alla campagna ancora precedente, quella 2012/13 - commenta Giuseppe Masturzo, presidente di Federolio - Prevediamo comunque che nel prossimo futuro i prezzi dell’olio non subiranno ulteriori significative variazioni al rialzo per carenza di materia prima oltre quelle già registrate sul finire della campagna in corso, potendo il settore contare anche sulle riserve rese disponibili dall’ultima campagna che aveva toccato livelli record di produzione e si è chiusa con scorte rilevanti di prodotto invenduto".
Il calo atteso è significativo anche in Italia ed è addirittura drammatico in alcune zone pesantemente colpite dalla mosca olearia: "Queste situazioni - notano Federolio e Assitol - impongono a tutto il settore una seria riflessione sulla necessità di trovare strumenti, anche attraverso politiche di supporto adeguate da parte delle Istituzioni, che consentano al mondo produttivo di migliorare le performance".
"Noi, dalla nostra parte - conclude Giovanni Zucchi, presidente di Assitol - congiuntamente con Federolio ribadiamo la nostra disponibilità, e anzi lo auspichiamo, a poter attivare sinergie e confronti costruttivi con le Organizzazioni dei produttori ed il Mipaaf per dare il nostro contributo, poiché crediamo che solo con un comparto oleario unito, anche nelle sue diversità, si può davvero essere competitivi e tornare a crescere per il bene del sistema Paese”.
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Fonte: Assitol - Federolio