Il Ruanda ha ricevuto 460 milioni di euro da parte dell’Unione europea destinati allo sviluppo economico del Paese, per migliorare il settore agricolo e la produzione di energia. A darne notizia è la stessa Ue, dopo la firma del protocollo internazionale.
L’economia dello stato africano, che dipende pressoché esclusivamente da aiuti stranieri, ha sofferto le pesanti conseguenze dei tagli al bilancio imposti dalle Nazioni unite, scattati in seguito alle accuse indirizzate al governo di sostenere i ribelli nella vicina Repubblica Democratica del Congo.

Anche se il Ruanda ha respinto le accuse, nel Paese produttore di te e caffè, privo di sbocchi sul mare, la crescita economica è crollata dal 7,3% nel 2012 al 4,6% dello scorso anno, dopo che i principali finanziatori hanno deciso di tagliare gli aiuti.
L’Ue ha individuato i settori prioritari sui quali investire: energia sostenibile, agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare, governance responsabile. Questo nuovo programma è stato concepito in collaborazione con il governo del Ruanda, sulla base delle priorità di sviluppo nazionali definite nella seconda Strategia di Sviluppo economico e di riduzione della povertà (EDPRS II).

Il commissario Ue per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, ha accolto con favore la firma del programma nazionale, avvenuta nei giorni scorsi. “L’Ue sostiene fermamente l’impegno del governo del Ruanda – ha detto Piebalgs - nel perseguire una crescita accelerata e nella riduzione della povertà”.
“Questa azione - ha dichiarato quindi l’ambasciatore Michael Ryan, capo della delegazione dell’Unione europea in Ruanda - ribadisce il nostro impegno a sostenere gli obiettivi del Ruanda finalizzati all’eliminazione della povertà e allo sviluppo del Paese. Si tratta di un chiaro segnale delle nostre buone relazioni bilaterali”.
Il sostegno al settore energetico – per il quale sono stati previsti fondi per 200 milioni di euro - si concentrerà, in particolare, sulla produzione di energia, l’accesso a fonti energetiche per le famiglie urbane e rurali, l’efficienza energetica e la riduzione della dipendenza da gasolio e biomasse.

Il settore dello sviluppo dell’agricoltura sostenibile e della sicurezza alimentare (200 milioni di euro) punterà invece sul miglioramento della sicurezza alimentare e nutrizionale delle famiglie rurali, favorendo allo stesso tempo percorsi rivolti di intensificazione agricola.
Infine, nel settore della governance (40 milioni di euro), il sostegno dell’Ue rafforzerà la responsabilità pubblica e l’utilizzo efficiente degli strumenti democratici, così come l’impiego efficace e responsabile delle risorse pubbliche.

Ulteriori fondi, pari a 10 milioni di euro, saranno destinati a rafforzare le istituzioni governative competenti nella gestione del programma.


Valentina Bigi