Non che ai consumatori russi questo business costi nulla: sui prezzi antecedenti l’embargo è stato ovviamente posto un ricarico medio del 20% sui prezzi. Logico, più si allunga la catena di trasporto del valore, più intermediari vogliono la loro parte.
E quindi i prezzi aumentano.
Ovviamente, il business della triangolazione al formaggio è come il classico segreto di Pulcinella. Tutti sanno e tutti fan finta di non sapere. Del resto, il Parmigiano è forse il formaggio al Mondo con più tentativi d’imitazione, quindi la trovata commerciale bielorussa non è poi neanche tanto originale, se vogliamo. Tant’è vero che Sergej Lavrov, Ministro degli Esteri russo, avrebbe addirittura affermato che “[…] qualsiasi genere di formaggio può essere prodotto se s’investe in sforzi e conoscenza. Questo non è un problema''.
Come dargli torto? Tutto sommato, se anche l’Italia produce parte dei suoi salumi e formaggi più blasonati (con tanto di marchi Igp) importando carni e latte dall’estero, il confine far realmente tipico e “origine di facciata” rischia di diventare molto labile agli occhi di chi di maiali e di vacche ne possiede molti di più che il Bel Paese. E qui sta forse il nocciolo della questione: se in Cina è stata perfino fondata una città con il nome Parma, pur di poter produrre un prosciutto crudo e fregiarlo con un marchio pressoché identico a quello del nobile Casato d’origine, cosa può impedire a un caseificio russo di prodursi un formaggio se non uguale per lo meno simile al Parmigiano? Le tecnologie non hanno infatti confini e le vacche al pascolo ci sono anche al di qua dei Monti Urali.
Rispetto a tali inquietanti scenari, meglio forse il mercato triangolare Parma-Minsk-Mosca. Perché un embargo come nasce poi muore. Passa e va. E se nel frattempo sono state trovate scappatoie commerciali esso non lascia neanche strascichi particolarmente gravi. Se invece a causa di quell’embargo una nazione viene stimolata a fare da sé, anche in barba a ogni più elementare rispetto delle regole commerciali internazionali, allora la cosa si complica. Perché poi, forse, il popolo di quel Paese non è più disposto a pagare 100 quello che in Patria trova a 50, anche se con il nome di Granoff o Parmijanski.
Meglio quindi che si mediti sui potenziali costi di azioni punitive che a fronte di risultati miseri dal punto di vista geopolitico possono creare danni enormi a interi comparti economici.
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Autore: Donatello Sandroni