Lo denuncia Antonio Dosi, presidente della Cia Emilia Romagna.
Le cause sono molteplici, molte congiunturali (la sovrapposizione delle raccolte nei diversi areali produttivi, la situazione meteo che non stimola il consumo di un frutto tipicamente estivo come le pesche e le nettarine), mentre altre sono oramai strutturali.
"Riteniamo sia necessario ed urgente attivare alcune misure nel tentativo di mitigare gli effetti della crisi e tentare di attivare un ‘rimbalzo’ delle quotazioni per il resto della campagna – prosegue Dosi - Nello specifico, ottenere dall’Unione Europea il riconoscimento di "grave crisi di mercato" con i provvedimenti conseguenti previsti dalla Ocm unica. Serve inoltre attivare, in sinergia fra loro, tavoli di confronto nelle Regioni produttrici e presso il Dicastero agricolo (con istituzioni, rappresentanze organizzazioni agricole, delle organizzazioni dei produttori e della Distribuzione organizzata) per concordare misure di promozione, governo dell’offerta (quantità e qualità), controllo della dinamica dei prezzi nei vari passaggi della filiera, oltre alle misure di sostegno previsto per i settori in crisi”.
In prospettiva futura l’associazione agricola ritiene infine necessaria ed ineludibile una riforma radicale della legge che regola l’attività degli Organismi interprofessionali, sia come quadro regolamentare comunitario, sia come norma nazionale.
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Fonte: Cia Emilia Romagna