Il Veneto punta ad aumentare del 30 per cento in valore le sue esportazioni di vino all’estero nei prossimi tre anni.

Per raggiungere questo obiettivo, ha iniziato a cercare i potenziali compratori stranieri interessati e se li è portati in casa: a visitare territori e aziende, assaggiare vini, gustare gli altri prodotti agroalimentari di qualità, conoscere una terra che custodisce storia, cultura e arte.

E’ in questo contesto che ieri, nella fantastica cornice della Sala delle Conchiglie di Villa Contarini di Piazzola sul Brenta, 22 buyers provenienti da Canada, Messico e Usa, accompagnati da tre giornalisti, hanno incontrato oltre un centinaio di aziende vitivinicole venete per una giornata di appuntamenti d’affari B2B, organizzata dentro una settimana di full immersion nei vigneti della Regione.

Crescere del 30 per cento in tre anni nell’export del vino è un obiettivo alla nostra portata - ha sottolineato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato, promotore di questa iniziativa - Con pazienza e lavoro quotidiano, siamo già da anni i primi esportatori d’Italia, per un valore che lo scorso anno ha superato il miliardo 587 milioni e con una crescita continua che oggi copre il 31,5 per cento dell’intero export vitivinicolo nazionale. Qui si producono ogni anni circa 9 milioni di ettolitri di vino, con alcune delle le più grandi Doc d’Italia, per una quantità che copre il 3,1 per cento dell’intera produzione enologica mondiale”.


 
L’iniziativa di ieri e è stata realizzata congiuntamente da RegioneVeneto Promozione e Uvive, l’Unione dei consorzi dei vini veneti Doc. Rappresenta un punto di partenza, che si articolerà nel corso di quest’anno in altri due appuntamenti analoghi per allargare l’offerta dal vino all’intero agroalimentare di qualità. Il tutto dentro un progetto pluriennale denominato “Veneto Vines & Food”, che ha la sua forza su un insieme di prodotti tipici, eccellenti, unici, certificati. Ha insomma preso il via una politica di forte penetrazione commerciale, con azioni di incoming nei mercati più interessanti, sostenute da uno stanziamento complessivo di 800 mila euro.

La scelta dei buyer è stata fatta attraverso il sistema camerale verificando in anticipo l’interesse all’acquisto, alla tipologia di vino, alla forbice di prezzo massimo – minimo e così via.
Gli Usa stanno diventando uno dei principali mercati di destinazione del vino veneto e sono il maggiore mercato di consumo mondiale. Il Messico ha visto raddoppiare il consumo di vino negli ultimi dieci anni e l’Italia si situa al quarto posto come Paese estero fornitore. Il Canada punta alla distinzione e alla qualità. Intanto ieri sono stati firmati i primi contratti.
Ed è questo che conta, per questo lavoriamo – ha affermato Manzato – sicuri che quando ci sono affari la nostra azione è stata utile”.