Gli esordi del nuovo mese saranno segnati dal maltempo e dall'instabilità, grazie ad una serie di perturbazioni nord atlantiche che renderanno il meteo movimentato ed il clima fresco. Interessanti novità interverranno però già al termine della prima decade, con i modelli che propongono l’arrivo dell’alta pressione anche sul Mediterraneo. 

Il punto della situazione
Strada spianata per le correnti oceaniche verso l'Europa centro-meridionale, con l'Italia colpita dal flusso instabile che farà da "nastro trasportatore" per una serie di perturbazioni.
L’assenza dell’alta pressione non ostacola i fronti nuvolosi, che sospinti da correnti nord-occidentali (più fresche di quelle dalla scorsa settimana), arrivano imperterriti sulla Penisola aiutati anche da un nucleo depressionario piuttosto importante posizionato fra la Francia ed il Nord Italia, carico d’aria piuttosto fresca in quota.

Le regioni settentrionali sono le aree maggiormente penalizzate in Italia dall'area perturbata, zone ove le precipitazioni hanno assunto carattere di maggiore rilievo, con temporali intensi anche autorigeneranti che hanno colpito duramente la Lombardia orientale, parte dell'Emilia e soprattutto il Veneto.

Non sono mancati i disagi dovuti ad allagamenti di strade e sottopassi, resi impraticabili dall'acqua alta. In meno di 48 ore le piogge torrenziali hanno scaricato a terra oltre 200 millimetri di pioggia, con intensità medie orarie costanti fra i 30 ed i 50 mm. Si tratta di autentiche alluvioni lampo che hanno costretto diverse famiglie ad evacuare dalle loro abitazioni.
Situazione per fortuna in parte migliorata, ma in un contesto meteo ancora variabile con nuovi possibili temporali in agguato, in particolare nelle ore centrali della giornata. 

Analisi
Come accennato in apertura, i prossimi giorni saranno segnati dall'instabilità e dal maltempo, ma dai modelli inizia ad emergere una via di uscita.
Il flusso perturbato nord-atlantico, responsabile dell'attuale fase di maltempo, perderà gradualmente energia, anche se non svanirà del tutto, rimanendo ancora attivo sulle regioni settentrionali con alti e bassi. Il 1° maggio risulterà per questo il giorno migliore, con tempo variabile e incerto solo all’estremo Nord.

Sul comparto europeo è però già pronta una profonda irruzione artica, elemento chiave della nuova – vivace - fase di maltempo che interesserà i primi giorni di maggio; la natura della perturbazione porterà inoltre un nuovo sensibile calo termico. La aree più colpite saranno ancora una volta quelle settentrionali, ove potranno verificarsi forti temporali anche a carattere grandinigeno. Le Alpi torneranno ad imbiancarsi a quote inferiori ai 2000 metri, ma la neve scenderà anche sulle cime dell'Appennino settentrionale.

Analizzando gli ultimi run previsionali si evince però, al termine della prima decade mensile, l’elevazione di un promontorio azzorriano verso i settori nord orientali mediterranei, sospinto da ovest da una nuova discesa della depressione islandese e bloccato ad est dalla saccatura artica ormeggiata sui Balcani. 

Evoluzione
Il cambio della circolazione è quindi imminente, tant’è che le ultime emissioni modellistiche anticipano lievemente i tempi già alla fine dalla prossima settimana, quando la stabilità atmosferica diverrà più convincente. L'alta delle Azzorre difatti sarà in grado di estendersi sull'Europa occidentale, coinvolgendo con una propaggine anche la penisola italiana.

Visto l’arco temporale piuttosto ampio non mancheranno però le incognite: trattandosi appunto di una propaggine e non di un vasto e strutturato campo anticiclonico, le condizioni meteo italiane potrebbero soffrire di eventuali infiltrazioni instabili. Tra l'altro il vortice freddo artico che interesserà le regioni settentrionali nei primi giorni di maggio andrà ad isolarsi sull'Europa settentrionale, attivando di tanto in tanto possibili nuovi impulsi freddi verso sud. 

Tendenza
Il quadro meteorologico per la Festa dei lavoratori sarà tutto sommato discreto: ampi spazi sereni si alterneranno ad annuvolamenti, a tratti anche minacciosi durante le ore centrali. Non è del tutto escluso qualche rovescio ad evoluzione diurna sui rilievi, soprattutto lungo l'Appennino. Una maggiore instabilità potrà però insistere al Sud, ove si prevedono piogge in forma di rovescio o temporale.

Sarà il preludio di un peggioramento che interesserà tutta la Penisola nel weekend, quando una nuova perturbazione proveniente dal nord Europa porterà aria relativamente fredda in quota. Rovesci e temporali guadagneranno l’intero territorio, soprattutto il lato adriatico. Instabilità che caratterizzerà anche i primi giorni della nuova settimana.