Bocciatura della Commissione Politiche Ue della Camera per l'emendamento del Pd alla legge comunitaria che innalza dal 12% al 20% il minimo di frutta nei succhi a base di frutta prodotti e commercializzati in Italia. Cassando così l'effetto dell'emendamento Pd che innalzava la quantità minima già approvato a gennaio, contro il parere del governo Letta.
Dure le reazioni nei confronti del ministro dell'Agricoltura,  Maurizio Martina

"Rimaniamo interdetti per la decisione della Commissione Politiche dell’Ue della Camera. Avevamo salutato con soddisfazione la volontà del Partito democratico di opporsi all’allora Governo Letta e di approvare, in Commissione Agricoltura, una misura che era nell’interesse dei consumatori e dei produttori italiani, ma dobbiamo prendere atto che le più bieche lobby industriali sono riuscite ad avere il sopravvento sulla logica della salute e della qualità”.
Così il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nell’evidenziare che la decisione del Parlamento “getta nella più assoluta prostrazione i produttori di frutta, soprattutto del meridione, e danneggia i consumatori italiani, in particolare i bambini che avrebbero diritto ad alimenti di qualità superiore”.

"Singolare l'atteggiamento che il ministro Martina sta tenendo. Governo e parlamento rispettino il parere espresso dalla competente Commissione Agricoltura".
 Affermano i deputati del Pd e componenti della Commissione Agricoltura della Camera, Michele Anzaldi e Stefania Covello. "L'aumento della quota minima di frutta nelle bevande analcoliche portata al 20% - spiegano - è stata una grande vittoria del Partito democratico, nell'ottica di garantire i consumatori e dare un sostegno concreto ai produttori italiani.
Ci appelliamo al capogruppo Roberto Speranza affinché si arrivi a un chiarimento che rispetti le valutazioni della Commissione competente ed eviti il rischio di un autogol domani in commissione Politiche comunitarie alla Camera".