Il killer degli ulivi è un microfungo e il suo nome è Verticillum Dahliae. L'annuncio arriva dalle pagine di “Italia Oggi” del 5 marzo e ora che il responsabile di tanti danni all'olivicoltura ha finalmente un nome si spera che le contromisure possano essere più efficaci. I danni sin qui subiti, aggravati per giunta dal maltempo, ammontano a 170 mila euro, stando alle stime riportate dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” del primo marzo. Ma il conto, a detta del “Nuovo quotidiano di Puglia” del 4 marzo, potrebbe quasi raddoppiare, sfiorando i 300mila euro. Per il mondo dell'olio c'è infine da annotare l'avvio del registro unico voluto da Bruxelles per tutelare le produzioni di qualità ed evitare le frodi. I dettagli si possono leggere su “Primo Piano Molise” del 3 marzo.

Troppe frodi
Quello delle frodi continua ad essere un problema che non risparmia nessuna produzione agroalimentare di qualità. È toccato anche alla pasta di Gragnano, commercializzata con un falso bollino ministeriale, come si apprende dal “Mattino” del 3 marzo. Ma non è finita qui. Per fabbricare formaggi fasulli, avverte il “Quotidiano del Molise” del 2 marzo, si può persino utilizzare un apposito kit. Mentre prodotti di qualità devono continuare a vedersela con le falsificazioni, per la prossima Expo del 2015 si pensa a un marchio unico per il made in Italy, come scrive “L'Unità” del 28 febbraio . A proposito di fiere dell'agroalimentare “Il Sole 24 Ore” del 6 marzo segnala la presenza in grande stile dell'Italia al Foodex di Chiba, una delle più importanti manifestazioni asiatiche in questo settore che si svolge in Giappone.

La crisi morde
È importante la lotta contro le frodi, ma non meno la tutela dei redditi degli agricoltori, ai quali va solo una piccola parte del valore della produzione, come si apprende da una breve notizia pubblicata su “Il Sole 24 Ore” del 1 marzo, poi confermata il giorno seguente da “Avvenire”. Bassi margini e squilibri che portano alla chiusura di molte aziende, una denuncia lanciata dalle pagine de “La Stampa” del 2 marzo. Nel settore florovivaistico il calo delle aziende in attività raggiunge il picco del 30%, in parte compensato dall'ampliamento delle imprese che restano sul mercato. Lo dice un'analisi pubblicata dal “Secolo XIX” del primo marzo. Una conferma delle difficoltà del florovivaismo arriva dal “Corriere di Brescia” del 4 marzo, dove si denuncia la caduta del 15% dei ricavi in questo settore.

Norme e dintorni

I problemi continuano con la decisione di aumentare le accise sui carburanti, che non mancherà di avere conseguenze pesanti sull'agricoltura, come scrive “La Padania” del 2 marzo. Il 3 marzo il “Corriere della Sera” commenta l'avvio del Sistri, la procedura per il tracciamento dei rifiuti alla quale devono sottostare anche le produzioni agricole. Dovranno poi prestare attenzione alle nuove norme gli agricoltori che si dedicano alla vendita diretta dei propri prodotti. Da “Italia Oggi” del 3 marzo si apprende infatti che anche le piccole aziende dovranno essere iscritte ai registri della Camera di Commercio. Modifiche in vista, scrive “L’Eco di Bergamo” del 4 marzo, anche per il lavoro agricolo, la cui riforma si propone fra l'altro di contrastare il fenomeno del caporalato. Le novità per il lavoro continuano con l'iniziativa raccontata da “Italia Oggi” del 3 marzo sulla nascita della banca dati on line per trovare lavoro in campo agricolo.

Latte e formaggi
Battute finali per la polemica che ha coinvolto nelle settimane scorse il Consorzio del Parmigiano Reggiano. Tutto era nato dalle vicende giudiziarie del direttore, Riccardo Deserti, ora del tutto scagionato dalle accuse che gli erano state rivolte, come si apprende dalla “Voce di Romagna” del 4 marzo e poi dalla “Gazzetta di Parma”. La vicenda, scrive la “Gazzetta di Reggio Emilia” del 4 marzo, rischia però di trascinarsi nelle aule dei tribunali con il Consorzio che chiede conto delle accuse lanciate da Coldiretti. Non ha questi problemi il Ragusano Dop, che saluta con entusiasmo la possibilità di arrivare sulle tavole Usa, come scrive “Il Giornale di Sicilia” del 5 marzo. Si brinda anche ai successi della Centrale del latte di Torino, che in questi giorni si appresta a portare i suoi prodotti sul mercato cinese. Lo si apprende da “Libero” del 5 marzo.

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