La breve parentesi anticiclonica concessa alla Penisola è giunta al termine: già da oggi si noteranno i primi sintomi di una lunga fase instabile, spesso perturbata, che durerà fino alla prima decade di marzo. Si tratterà prevalentemente di una carrellata di perturbazioni sul Mediterraneo, a tratti sostenute da intrusioni più fresche artico-marittime, che aiuteranno a riportare le temperature nelle medie

Il punto della situazione
Ultime ore della pausa anticiclonica, che ha concesso una tregua ad un territorio pesantemente martoriato da settimane ininterrotte di pioggia. Gli ampi spazi sereni stanno però già cedendo il passo a nuovi annuvolamenti, frutto della ventilazione umida sciroccale che va a precedere il vero e proprio fronte perturbato.
Dal punto di vista termico, l’arrivo della nubi e delle correnti più miti meridionali ha favorito un leggero e temporaneo rialzo delle temperature sulle regioni settentrionali e parte delle centrali, con valori minimi compresi tra 3 e 7°C al Nord, oltre 10°C lungo le coste adriatiche e tra 2 e 12°C al Centro-Sud e settori tirrenici. 

Analisi
Atlantico già di ritorno (a dire il vero mai assente in questo inverno) dopo una breve parentesi anticiclonica. Difatti la depressione d'Islanda, alimentata da un vortice canadese ancora in perfetta forma, ha sfornato una nuova perturbazione che, con il suo ramo più meridionale, sta portando un nuovo peggioramento del quadro meteorologico su molte Regioni italiane.
Si tratterà principalmente di un modesto assaggio di quel che saranno le condizioni del prossimo periodo, quando verrà avviata una lunga fase instabile. Attenzione concentrata quindi verso quella porzione di oceano confinata tra l'Islanda e la Gran Bretagna, laddove verrà a generarsi una seconda, più tosta, depressione. Il più intenso vortice quindi in evoluzione verso il Mediterraneo, sfrutterà il canale ancora attivo tra l’Inghilterra e l’Italia, tenuto in vita grazie alla mancanza dell'alta pressione delle Azzorre.
Il suddetto campo anticiclonico – relegato in pieno oceano – tenderà ad elevarsi in prossimità delle coste occidentali europee, sfruttando anche la minor vigoria del vortice canadese. Tale manovra attiverà conseguentemente un’ondulazione abbastanza marcata delle correnti d’alta quota, situazione in grado di generare una serie di vortici depressionari in marcia verso il Mediterraneo

Evoluzione
Come descritto poco sopra, si verranno dunque a creare i presupposti per una fase perturbata molto rilevante. Una crescente componente polare-marittima (in meteorologia polare significa temperata) porterà inoltre un ritorno delle temperature entro le medie stagionali o localmente poco sotto alla norma.
Sulla pelle si avvertirà perciò sensazioni quasi invernali, tant'è vero che la neve riuscirà ad imbiancare la dorsale appenninica sino a quote collinari, anche se generalmente rimarrà ubicata attorno ali 800 – 1000 metri. In alcune regioni settentrionali non sono inoltre esclusi sconfinamenti anche fino al piano, in particolare sulle provincie di Cuneo e Torino. 

Tendenza
L’alta pressione avrà non poche difficoltà a riportare l’egemonia del bel tempo sulla Penisola italiana, ma dall’analisi degli ultimi run modellistici sembra trovare maggiore spazio nei primi giorni di marzo. Sarà proprio una rimonta del campo anticiclonico delle Azzorre che ridonerà una nuova finestra stabile più o meno duratura, pur sotto continue insidie atlantiche.