Gli ultimi giorni hanno portato sull'Italia un'ondata di maltempo intenso, con piogge e rovesci consistenti sulle regioni centro settentrionali. Una sostanziale tregua interverrà però nel fine settimana, grazie ad una robusta rimonta anticiclonica d’origine africana. 

Il punto della situazione
Condizioni ancora instabili su gran parte d'Europa, per effetto dell’energico ed instancabile vortice ciclonico nord-atlantico, che ha portato maltempo e vere e proprie tempeste soprattutto sulle aree costiere del Regno Unito.
Si tratta di una situazione in stallo, con intensi nuclei ciclonici in prossimità delle coste atlantiche settentrionali già pronti a colpire il Vecchio Continente; al momento però sembra che queste perturbazioni non interesseranno l'Italia.
Il maltempo abbandonerà quindi il territorio italiano, con conseguente miglioramento quanto mai provvidenziale dopo le intese precipitazioni, che hanno creato notevoli disagi sull’arco alpino e sui settori tirrenici in genere.
Le vivaci correnti zonali oceaniche manterranno ancora il potere sul continente europeo, costringendo le ingerenze gelide russe a rintanarsi più ad est.

Analisi
Alle porte la prima pausa concessa dall’Alta africana dal trend perturbato oceanico che attanaglia il Mediterraneo da inizio anno. Ampi spazi sereni stanno già interessando i settori occidentali, sintomo di una imminente rimonta anticiclonica subtropicale, che andrà ad estendersi soprattutto sul centro e il sud italiano nei giorni successivi al giro di boa mensile.
La nuova struttura pressoria andrà però maggiormente a coprire i settori orientali, non garantendo una totale protezione sul nord Italia; questa zona pertanto rimarrà esposta alle infiltrazioni delle basse pressioni atlantiche, che non usciranno totalmente di scena ma indietreggeranno solo temporaneamente.
Per alcuni giorni non transiteranno quindi vere perturbazioni, ma il flusso d’aria mite da sud-ovest manterrà viva una certa variabilità sui rilievi del Nord, ove saranno probabili piogge in genere tra il debole ed il moderato, con nevicate solo a quote alte. 

Evoluzione
Dall’analisi dei principali modelli emerge un sostanziale allineamento sino alle 120 ore, ovvero ai cinque giorni di previsione, ma nel successivo periodo di elaborazione compreso tra 5 e 10 giorni emergono importanti divergenze.
Da un lato, il modello americano Gfs vede un’estensione dell'anticiclone delle Azzorre sul Mediterraneo, azione che garantirebbe all'Italia protezione dalle influenze atlantiche e artiche, deviando le saccature sui settori russi.
Dall'altro lato, il modello europeo Ecmwf vede invece un anticiclone azzorriano molto defilato verso ovest, configurazione in grado di sospingere i vortici atlantici nel Mediterraneo Occidentale, innescando in successione nuovo maltempo sull'Italia. 

Colpo invernale a fine febbraio
Entrambi i modelli sono sostanzialmente allineati per un nuovo raffreddamento delle aree scandinave e russe. Si tratterebbe di un'ultima chance per l'inverno. Proprio dall’elaborazione Ecmwf si vede un’importante spinta dell'onda subtropicale azzorriana sino al Polo, azione che andrebbe a formare un blocco anticiclonico su tutta l’area oceanica (Groenlandia compresa) tale da scatenare una risposta retroattiva gelida dalle vaste lande russe.
La retrogressione russa sospingerebbe così verso l'Europa masse di aria molto fredde, portando un quadro meteorologico invernale nella terza decade di febbraio. Il lungo termine vede scenari molto estremi, ma per avere conferme occorrono ulteriori aggiornamenti.