“Elemento fondamentale del decreto - ha continuato il ministro - non può che essere la perimetrazione delle aree effettivamente esposte a rischi. Un intervento d’urgenza per rassicurare i cittadini sulla sicurezza dei prodotti campani che sono comunque sottoposti a controlli di qualità e sanitari particolarmente stringenti. Solo dopo aver effettuato la perimetrazione delle aree interessate dallo sversamento illegale di rifiuti, sarà infatti possibile procedere ai necessari interventi di recupero e alle bonifiche necessarie, e ,dove possibile, alla conversione dei terreni in aree per coltivazioni no food”.
De Girolamo ha poi spiegato che l'operazione dovrà essere svolta in tempi rapidi, anche grazie alla collaborazione di enti, come il Cra, l’Ispra e l’Arpac, che già dispongono di dati e di elementi tecnici sulle aree da verificare e ai quali sarà garantito l’accesso ai fondi anche in proprietà privata, con il contributo delle forze dell’ordine.
"I risultati scientifici che risulteranno da tali indagini - ha concluso il ministro - ci consentiranno di perimetrare i terreni effettivamente contaminati distinguendoli una volta per tutte da quelli che non presentano problemi salvaguardando così la filiera agroalimentare campana. Insomma, per usare una parabola evangelica che ha più di qualcosa a che vedere con il nostro mondo: per distinguere il grano dal loglio. Lo dobbiamo alla nostra terra e lo dobbiamo ai nostri cittadini”.
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Fonte: Mipaaf - Ministero delle politiche agricole alimentari forestali