“Si sta provando a riesumare il cadavere di Federconsorzi, quando l’unica cosa da fare sarebbe mettere una pietra tombale sulla vicenda”. A chiederlo sono le cinque organizzazioni agricole riunite in Agrinsieme, all’indomani di alcune indiscrezioni trapelate secondo le quali si starebbe lavorando a un emendamento governativo alla legge di Stabilità finalizzato a recuperare i crediti di Federconsorzi.

Troviamo scandaloso – commenta Agrinsieme – l’ennesimo tentativo, questa volta per mano governativa, di ridar vita a Federconsorzi, uno dei più grandi scandali finanziari del Paese, costretto a chiudere i battenti nel 1991 dopo un crack da 6.000 miliardi di lire che oggi varrebbero quasi 4 miliardi di euro. Piuttosto che trasferire questi vecchi crediti dell’agricoltura all’erede di un soggetto dalla storia alquanto torbida, ci chiediamo se non sia invece più ragionevole in un momento di congiuntura economica difficile, ‘liberare’ queste risorse, che ammonterebbero a circa 400 milioni di euro per dare subito respiro alle aziende agricole, sospendendo ad esempio la seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli, o finanziando misure di sostegno al credito o di riduzione del costo della manodopera”.

Agrinsieme ricorda ancora che c’è stato già un primo tentativo nei giorni scorsi attraverso un emendamento, poi respinto, presentato dal senatore Pd Sposetti, ex tesoriere del Pci e componente, a suo tempo della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla Federconsorzi. “Facciamo ora appello al governo, al ministro delle Politiche agricole De Girolamo e a tutte le forze parlamentari affinché risorse finanziarie così importanti, che potrebbero dare linfa vitale all’intero comparto agroalimentare, non vengano di colpo trasferite in poche mani”.