Massime vicine ai +30°C al Sud e localmente fino a +28°C al Centro-Nord: il fulcro della fiammata africana è ormai sull'Italia, facilitando un diretto richiamo di masse d'aria piuttosto calda. Grazie al graduale deterioramento dell'alta pressione verrà lasciata via libera alla saccatura atlantica: tra domenica e lunedì, infatti, arriverà una depressione oceanica, che porterà un progressivo e diffuso peggioramento

Il punto della situazione
Gli ultimi giorni hanno portato scampoli di una estate settembrina in piena regola. Chiaramente nell’ultima decade di settembre non è possibile raggiungere le temperature di luglio e agosto, ma non si escludono comunque sortite anticicloniche africane come l’attuale, in tutto e per tutto simile alle temibili alte pressioni subtropicali di mezza estate.
Per farsi un’idea concreta è sufficiente volgere lo sguardo oltre confine, anche solo sulla penisola iberica, ove il caldo ha battuto nuovi record per il periodo. Nelle aree occidentali della Spagna e del Portogallo il termometro ha difatti oltrepassato facilmente i 35°C, con i 37.1°C di Siviglia, i 35.6°C di Cordoba, i 34.7°C di Santiago, i 33.9°C di Jerez e i 32.7°C di Toledo.
Dato il periodo, alle porte della stagione autunnale, non ci si deve però stupire dell'instabilità delle condizioni meteo. Le aree costiere e/o pianeggianti sono maggiormente soggette a locali banchi di nebbia, nubi basse e foschie, principale sintomo del deterioramento altopressorio

Temperature oltre le medie
Come già ricordato, le temperature si sono portate al di sopra delle medie e nei prossimi giorni registreranno un'ulteriore impennata. Analizzando le termiche proposte dagli ultimi “run” dei modelli previsionali, si evidenziano anomalie positive anche di 7-8°C rispetto ai valori di riferimento trentennali, con locali punte di 30°C, o anche oltre, su alcune aree del Centro Sud italiano. 

Gli elementi in gioco
L'alta pressione d’origine subtropicale è stata in grado di sopraggiungere sul Mediterraneo perché incalzata nei settori occidentali dal profondo vortice ciclonico sull'Atlantico portoghese. L’ulteriore approfondimento di questa struttura barica innescherà il classico richiamo pre-frontale che attraverserà l’intero stivale, accrescendo l’azione del promontorio africano. Sarà proprio per questo che le temperature cresceranno ancora e, per lo stesso motivo, da ovest giungeranno anche le prime conferme di cambiamento, ovvero l'infiltrazione d'aria umida atlantica responsabile del graduale aumento dei tassi d'umidità.
La depressione atlantica sarà quindi la protagonista del prossimo periodo riuscendo, nonostante la perdita di energia nella lotta con l'anticiclone africano, ad inserirsi nel cuore del Mediterraneo; il contrasto con l’aria piuttosto calda in loco darà origine a un’onda di maltempo determinante sul finire della settimana

Il lungo termine
Non sarà tuttavia un cambiamento tale da portare l'avvio risolutivo della stagione autunnale. Difatti, focalizzando le ultime proiezioni modellistiche, emerge l’insistenza della falla barica iberico-marocchina, terreno fertile per l’inserimento di nuovi apporti ciclonici.
Questo porterà, dopo la parentesi vivacemente instabile di domenica, un rapido miglioramento con il ritorno del bel tempo garantito dall’altalenante presenza del promontorio anticiclonico africano. In seguito potrebbe intervenire un cambiamento più radicale sull’assetto barico europeo, comunemente riconosciuto come l'inizio del "vero" periodo autunnale.