Nelle prossime ore andrà pian piano ad affievolirsi la fase vivacemente instabile. Il subentro dell’alta pressione oceanica garantirà un netto miglioramento, scongiurando inoltre gli eccessi di caldo avvenuti a inizio mese.

Il punto della situazione
Il forte cedimento della struttura altopressoria africana negli ultimi giorni ha permesso ad un vortice ciclonico nord europeo di espandersi verso le Alpi. L'ampia struttura depressionaria in discesa dalla Scandinavia ha difatti raggiunto il Mediterraneo centrale dalla porta della Bora, convogliando impulsi d'aria piuttosto fredda ed instabile sulla Penisola.
Il violento scontro tra l'aria fresca proveniente dai settori settentrionali ed il caldo presente in loco ha scatenato effetti devastanti sull'alto Adriatico. Diversi episodi temporaleschi associati ad autentici nubifragi hanno colpito il litorale tra Rimini e Ancona.
Nella “capitale” della riviera romagnola, un violento temporale autorigenerante ha scaricato quantitativi record di pioggia e grandine nella giornata del 24 giugno. Sul territorio di Rimini le precipitazione hanno assunto un’intensità davvero impressionante, con punte di 4 mm in un minuto e accumuli orari di oltre 120 millimetri. Un record assoluto di precipitazione per la città e non solo, ma anche per l’intera area di pianura della Regione stessa, quando il precedente record storico era 110 mm in un’ora.

Analisi
Nonostante un generale e lento miglioramento delle condizioni meteo, un nuovo vortice ciclonico apporterà un altro peggioramento che colpirà in particolare le regioni centro meridionali.
L’entrata delle correnti fredde ed instabili dai quadranti nord orientali manterrà alto il rischio di locali nubifragi: saranno ancora una volta le regioni adriatiche, data la disposizione dei venti, a subire i maggiori effetti del maltempo.
Oltre alle precipitazioni, senza dubbio rilevanti, si andrà a percepire anche una forte diminuzione dei valori termici. Lo sbalzo sarà inoltre evidenziato dalle condizioni climatiche uscenti, notevolmente influenzate dall'anticiclone africano. Le temperature, abbondantemente oltre le medie del periodo, scenderanno su valori sensibilmente inferiori alla norma anche nell’ordine di 5-6 gradi.

Evoluzione
La stagione estiva troverà modo presto modo per stabilizzarsi. Occorrerà attendere il fine settimana, in particolare la giornata di domenica, quando ampi spazi sereni si faranno largo sulla Penisola. Si tratterà dei primi evidenti sintomi dell'imminente espansione dell'anticiclone delle Azzorre. L’alta pressione oceanica dovrebbe difatti colmare la ferita ciclonica già nei giorni di lunedì e martedì, garantendo estese condizioni di stabilità tipicamente estive ed una ripresa delle temperature entro le medie stagionali.
La figura subtropicale africana si terrà lontana dal Mediterraneo centrale. Analizzando gli ultimi run previsionali i modelli non vedono condizioni ideali per nuove espansioni verso nord. Il caldo rimarrà perciò entro i ranghi, senza ricadere nell’eccezionalità dell’ultimo decennio.
Le perturbazioni atlantiche torneranno a ricalcare il classico corridoio estivo sulla parte settentrionale del Continente per poi scivolare verso est. Tale disposizione delle figure bariche sullo scacchiere europeo non riuscirà ad escludere eventuali infiltrazioni fresche dai quadranti orientali sull’Italia. Se confermate andrebbero a incentivare la classica instabilità ad evoluzione diurna in prossimità dei rilievi.