“Abbiamo dato mandato alla Presidenza irlandese per chiudere il negoziato nel Trilogo, sulla base di un’intesa fortemente migliorativa della nostra posizione. Sono soddisfatta del lavoro svolto dalla nostra delegazione, perché abbiamo lavorato con l’obiettivo di far pesare il ruolo dell’Italia sul tavolo della riforma Pac. Penso ad esempio all’esclusione delle coltivazioni arboree e del riso dagli obblighi previsti dal greening, al miglioramento della convergenza interna, alla maggiorazione del 25% degli aiuti per le imprese condotte da giovani che abbiamo reso obbligatoria. Sul fronte della Ocm siamo riusciti a tutelare il settore del vino, con un sistema di autorizzazioni che sarà in vigore fino al 2030, così come abbiamo fatto ammettere a intervento il frumento duro. Altra novità rilevantissima è la programmazione produttiva per i prosciutti a denominazione d’origine”.

Così il ministro delle Politiche agricole, Nunzia De Girolamo, ha commentato l’accordo in sede di Consiglio dei ministri dell’Agricoltura e della Pesca dell’Unione europea sulla riforma della Pac 2014-2020.

L’accordo contiene molti punti positivi per l’agricoltura italiana, rispetto alle prime bozze di riforma che erano state presentate in passato. In particolare, per i pagamenti diretti.

Pagamenti diretti
Il quadro del greening è stato migliorato per rispondere alle esigenze dell’agricoltura mediterranea, e di quella italiana in particolare. Sono state escluse dall’obbligo di applicare aree ecologiche le aziende sotto i 15 ettari di estensione, quelle con colture arboree permanenti e quelle coltivate a riso. La soglia per le aree ecologiche è stata fissata al 5%.
È stato fissato un quadro di sistemi di convergenza graduale che consentiranno un confronto ragionevole e concertato con le Regioni e le organizzazioni professionali per la distribuzione degli aiuti diretti.
È fissata al 15% del plafond assegnato all’Italia la soglia massima di aiuti accoppiati, comprensivo del 2% da destinare alle colture proteiche.
Su richiesta anche del ministro De Girolamo, è stata resa obbligatoria la maggiorazione del 25% degli aiuti diretti per le aziende condotte da giovani agricoltori.
E’ stato adottato un quadro semplificato per le piccole aziende che riceveranno un contributo forfettario, eliminando lungaggini burocratiche e semplificando le procedure.

Ocm
Nuovo sistema di autorizzazioni per l’impianto di viti fino al 2030, che prevede una crescita massima dell’1% della superficie vitata.
Su richiesta della delegazione italiana, sarà ammesso a intervento pubblico anche il frumento duro.
È prevista la programmazione produttiva per i prosciutti crudi a denominazione d’origine.
Si prevede che ogni Stato membro potrà adottare/imporre un sistema di contrattualistica scritta tra agricoltore e acquirente, con esclusione del consumatore finale, come previsto in Italia con l’art. 62.

Per quanto riguarda le Organizzazioni di produttori sono previste regole per lo statuto e il riconoscimento, in particolare per il settore dell’ortofrutta.
La Commissione avrà inoltre la possibilità di includere tra i prodotti del Programma “Frutta nelle scuole” anche l’olio d’oliva e le olive da tavola.

Sviluppo rurale
E’ stato ripristinato il sostegno alla promozione e informazione dei prodotti di qualità e a denominazione di origine.
E’ stata prevista la possibilità di realizzare specifici sottoprogrammi finalizzati al consolidamento dell’imprenditoria femminile nelle aree rurali.
E’ stato stabilito un passaggio ancora più graduale dalla vecchia alla nuova delimitazione delle aree svantaggiate.
Sono state semplificate e rese più coerenti le regole di accesso alla misura gestione delle crisi.