Il bel tempo ha ormai le ore contate. La spinta attuata dall'Atlantico, con l'infiltrazione di una perturbazione dal cuore piuttosto fresco, riuscirà a perforare il muro anticiclonico. Attraversando il bacino del Mediterraneo riuscirà a condizionare il quadro meteorologico dell'intera Penisol, portando un drastico calo dei valori termici con nuove possibili nevicate sui massicci dell'arco alpino. 

Il punto della situazione
La prima fiammata africana ha fatto centro tra Marocco e Penisola Iberica, coinvolgendo più direttamente il comparto occidentale dell'Europa, aree su cui è possibile godere di stabilità e temperature quasi estive.
Nelle aree interne dell'Andalusia la colonnina di mercurio ha superato i 30 gradi, come a Morón de la Frontera ove sono stati misurati i primi 31° di questo 2013. Clima quasi estivo anche nel sud della Francia con punte di 27°, dove nello scorso fine settimana si erano misurati oltre 30 gradi.
L'alta pressione, per quanto presente sulla Penisola italiana, non si stabilizzerà nel breve periodo. La primavera, stagione dinamica per eccellenza, porterà altri contesti perturbati.

Analisi
Il peggioramento in arrivo nel prossimo weekend non sarà tipicamente atlantico, ma assumerà un carattere tipicamente primaverile con una classica perturbazione – in evoluzione a goccia fredda – che sfrutterà interamente il "carburante" caldo-umido fornito dal Mediterraneo e costituito dall'alta Africana. Si verranno a creare contrasti termici sensibili che potrebbero innescare temporali , anche molto violenti e accompagnati localmente da forti grandinate.
Gli effetti collaterali saranno molteplici, tra cui un brusco calo delle temperature, con uno sbalzo termico accentuato dal fatto che al momento si stanno registrando temperature superiori alla norma: in molte aree sono stati superati facilmente i 25°C, valori tipici di fine maggio o inizio giugno. Il calo sarà anche di 10 gradi e la forte ventilazione settentrionale intensificherà la sensazione di freddo.

Nevicate in arrivo
La neve tornerà a imbiancare i rilievi. Considerando lo zero termico la neve non avrebbe difficoltà a toccare i 1000 metri sulle Alpi ed i 1400 metri sull'Appennino centro settentrionale, compresi i rilievi della Sardegna. Analizzando il periodo sono comunque dei limiti relativamente bassi ed inusuali per la fine di aprile.

Evoluzione
Dopo la rapida incursione perturbata, le ultime emissione modellistiche previsionali si trovano in discordanza sul medio e lungo periodo.
Con l'allontanamento della goccia fredda si manifesterà un graduale rialzo dei geopotenziali, ma tale aumento non sarà in grado di garantire la totale protezione da infiltrazioni d'aria fresca e instabile, che riusciranno perciò a penetrare nel contesto italiano. Per il fine mese è quindi atteso un quadro di relativa variabilità atmosferica, tipica di aprile, con frequente attività temporalesca (principalmente ad evoluzione diurna).

Tendenza
Nella giornata odierna insisteranno condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni, ma già agli esordi del weekend si avvertiranno i primi sintomi di un brusco peggioramento. Il maltempo dalle Alpi si propagherà velocemente alla Val Padana, ove precipitazioni anche a carattere temporalesco porteranno colpi di vento e grandinate.
Tra sabato e domenica i fenomeni a carattere di rovescio o temporale tenderanno a sconfinare anche sul Meridione, avviando un periodo estremamente variabile sull'intera Penisola. Non mancheranno ampie schiarite, ma incombenti annuvolamenti si mostreranno facilmente a ridosso dei rilievi, provocando ulteriori fenomeni convettivi.
Le temperature, per via di una maggiore irradiazione e dell'attenuazione dei venti, si riporteranno entro le medie del periodo.