L’Italia è al primo posto a livello mondiale per volumi di vino esportati con 21,2 milioni di ettolitri. Maurizio Gardini, presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari, a Vinitaly 2013 commenta: “La geografia dei consumi mondiali del vino italiano sta mutando velocemente: anche le strategie di comunicazione e vendita delle nostre aziende si devono adattare al nuovo scenario. Sono indispensabili azioni di informazione e promozione che siano in grado di giungere ai nuovi consumatori”.

Il valore dell’export vitivinicolo made in Italy è di circa 4,7 miliardi di euro (+6,5% rispetto allo scorso anno): la crescente domanda nei Paesi terzi rappresenta il 47,7% del valore delle nostre esportazioni, con un aumento dell'8,8%, e il 31% in volume del vino italiano complessivamente venduto oltre confine. Ruenza Santandrea, presidente del Settore vitivinicolo di Legacoop Agroalimentare spiega:“le cooperative godono di una reputazione di grande rispetto e affidabilità all’estero”.

Dal 1995 al 2012 il consumo medio dei cinque maggiori Paesi produttori europei (Francia, Italia, Spagna, Germania e Portogallo) è passato dal 49,2% al 35,2% del vino consumato nel mondo. L’Italia guadagna nuove quote di mercato negli Stati Uniti (in cui lo scorso anno ha esportato 293,6 milioni di litri di vini per oltre un miliardo di euro di fatturato), la Germania (617 milioni di litri ed un controvalore di quasi 958 milioni di euro) e il Regno Unito (289 milioni di litri per un valore di 535 milioni di euro).
Spiccano le performance registrate dalle vendite verso i Paesi del Far East: la regione di Hong Kong nel 2012 ha importato dall’Italia oltre 3,3 milioni di litri di vino (+11% rispetto al 2011), per via della crescita straordinaria (+95% nel quadriennio 2007-2010) dei consumi procapite. In Cina il nostro export ammonta a 32,6 milioni di litri (+6%/2011) e il consumo procapite è cresciuto del 15,8%.