Giunti alla fine di marzo la primavera non è ancora qui; anzi, si farà attendere ancora. L'inverno continua infatti a mantenersi in gran forma sull'Europa settentrionale, ma è altrettanto notevole la tenacia mostrata dalle correnti atlantiche nel controllare le elevazioni anticicloniche di un certo spessore. 

Il punto della situazione
Valori termici addolciti , ma in gran parte ancora invernali, rimangono su quella fetta di Europa centro-settentrionale dove permangono masse d'aria fredde d'estrazione russa. Si tratta di una situazione inconsueta dettata dalla presenza di un Vp (Vortice Polare) discontinuo e da un forte flusso atlantico in scorrimento alle latitudini mediterranee.
Temperature ancora quasi ovunque sotto lo zero in tutta la fascia a nord delle Alpi, con valori negativi a doppia cifra verso la Bielorussia e le nazioni baltiche. Il fulcro gelido resta però confinato sulla Scandinavia, con valori di ben -30°C nelle aree interne. 

Analisi
L’ondata di gelo che attanaglia in questo periodo l’Europa ha pochi trascorsi e statisticamente tali scenari hanno tempi di ritorno dai 50 ai 100 anni. Paesi come il Belgio, i Paesi Bassi, il Regno Unito e l’Ucraina da tempo stanno affrontando condizioni climatiche tipicamente invernali. L’Italia, invece, ha a che fare con tese correnti oceaniche molto presenti nei passati anni '90.
L’assetto barico non ne vuol sapere di sbloccarsi – almeno per i prossimi 10 giorni – tenendo le alte pressioni lontane dall'area euro-mediterraneo. L’anticiclone più importante, al momento, è ubicato tra Inghilterra e Groenlandia, ove staziona senza via d’uscita incentivando inoltre la discesa di aria gelida dai quadranti nord-orientali.
L’unica strada percorribile dalle perturbazioni sarà quindi quella del Mediterraneo, considerando che più a nord è presente un muro anticiclonico difficilmente valicabile a difesa del lago d'aria gelida d’origine artica.
Condizioni di bel tempo si troveranno solo a sud del Mediterraneo, con l’Azzorriano e l’Africano. 

Evoluzione
Il maltempo si conferma quindi ininterrotto e localmente intenso. Le temporanee schiarite che si faranno vedere di tanto in tanto non saranno altro che brevi intervalli tra una perturbazione e la successiva. Piogge a parte  l'andamento termico andrà gradualmente a riassestarsi sulle medie del periodo o poco oltre. 

Ritorno del freddo
Diversi modelli previsionali vedono un possibile sostanziale cambio circolatorio nella prima settimana di aprile. L’alta pressione delle Azzorre, sinora eterna assente, innescando un’elevazione verso nord potrebbe interrompere il nastro trasportatore Atlantico; in questo modo si avrà la strada spianata per una nuova spinta dinamica zonale. L’anticiclone subtropicale andrà così ad intercettare quello già presente tra le Isole Britanniche e la Groenlandia, scatenando una discesa piuttosto fredda dall’Artico.
Il freddo sarà chiaramente rapportato al periodo e alla maturazione stagionale, che contribuirà senz’altro all’addolcimento delle ingerenze gelide.

Tendenza
I giorni che precederanno il weekend saranno caratterizzati da un vivace maltempo. Diverse perturbazioni si susseguiranno interessando in un modo o nell’altro tutta la Penisola, lasciando spazio solo a qualche ora di sole. Sabato è atteso l'ennesimo peggioramento, con il maltempo che comprometterà il giorno di Pasqua in molte Regioni.
La nuova settimana porterà però con sé un generale miglioramento, ma si tratterà solo di una breve tregua perché l'azione ciclonica atlantica non consentirà l'inserimento di struttura anticiclonica degna di nota. Il mese d'aprile, come anticipato, risentirà pesantemente di una possibile irruzione fredda.