A febbraio prosegue la flessione dei prezzi agricoli che calano dell'1,4% su base mensile. Lo rileva Ismea che in una nota sottolinea che al calo complessivo ha contribuito soprattutto l’aggregato delle coltivazioni (-1,8%) che accusa una prima battuta d’arresto dopo il trend al rialzo degli ultimi sette mesi. L’indice complessivo elaborato dall’Istituto si attesta nel mese a 142,6 (base 2000=100), facendo registrare un incremento del 9,2% rispetto a febbraio 2012.

Tra le colture vegetali, le riduzioni mensili più rilevanti riguardano gli ortaggi (-7%), per effetto dell’andamento sfavorevole di cavoli e cavolfiori, e i cereali che cedono nel mese il 3,3%, con punte negative per mais e frumento tenero. Variazioni congiunturali positive si segnalano invece per oli di oliva (+1%), vini (+0,8%), frutta (+0,4%), sementi e coltivazioni industriali (+0,3%).

Il confronto su base tendenziale rimane ampiamente positivo per tutti i settori, mediamente il differenziale con febbraio 2012 è del 16,7%, con incrementi compresi tra il più 41,4% degli oli di oliva e il più 8,3% della frutta.

L’aggregato zootecnico chiude febbraio con un decremento mensile dei valori medi all’origine dello 0,6%, a causa dei ribassi che hanno investito il comparto lattiero caseario (-0,2%), le uova (-1,3%) e buona parte del bestiame vivo. Si rilevano flessioni di un certo peso per i prezzi di avicoli (-4,3%), ovi-caprini (-2,3%) e conigli (-10%). Stabili nel confronto congiunturale i prezzi dei bovini e in aumento quelli dei suini (+3%).

Dalla dinamica tendenziale (febbraio 2013 su febbraio 2012) emerge invece una progressione media dei prezzi del segmento zootecnico dell’1,6%, con un contributo positivo solo da parte di bestiame vivo e uova (+6,9%), mentre arretrano del 4,3% i prezzi di latte e derivati.