Il quadro meteorologico si presenterà quindi spesso grigio e piovoso, ma sostanzialmente nei ranghi termici del periodo. Al giro di boa mensile prende però piede l'ipotesi di un’irruzione artica nel cuore dell’Europa, scenario che, se confermato, determinerebbe un forte calo delle temperature e la ricomparsa della neve a bassissima quota anche su svariate aree italiane.
Il punto della situazione
Il quadro meteo che si è andato a profilare in questi giorni propone le più disparate sfumature della stagione primaverile, dal regime anticiclonico al fresco ed umido Atlantico, tutto nel pieno titolo della dinamicità stagionale.
Detto ciò, si chiude in giornata un periodo dominato dall'anticiclone, che ha regalato i primi tepori stagionali, per affrontare nei prossimi giorni piogge, rovesci e anche momenti di sole, un po' di vento e temperature tutto sommato nella norma.
Le correnti instabili collegate al profondo vortice ciclonico nord-atlantico scorrono già verso l'Italia. La circolazione sul Paese sarà quindi dominata da correnti occidentali in quota e dai venti meridionali al suolo. L'enorme differenza di pressione tra il vortice ciclonico sull’oceano (con minimo di 993 hPa) e l’alta pressione sulle aree orientali russe (che presenta invece massimi di 1033 hPa), innesca un pesante richiamo sciroccale che investe l’intero areale italiano, esattamente a metà strada fra le due figure bariche.
Venti impetuosi colpiranno un po' su tutti i bacini della Penisola, ma le raffiche più forti interesseranno le due Isole Maggiori: la fase di vento culminante porterà con sé raffiche di oltre 100-110 km/h sulla fascia tirrenica.
Analisi
L’assetto barico che regnerà sul Mediterraneo nei prossimi giorni sta già iniziando a concretizzarsi. Il consolidamento tra la Russia e la Penisola scandinavia di un pozzo gelido distaccatosi dal Vp (Vortice Polare) andrà a sviluppare un blocco anticiclonico sull'Atlantico, creando un sistema che porterà aria molto fredda nel cuore dell’Europa. Il moto retrogrado che verrà innescato permetterà il successivo coinvolgimento anche del comparto occidentale.
Dalle ultime emissioni modellistiche viene evidenziata la successiva elevazione dell'alta pressione in Atlantico. Questa manovra congiungerà l’Azzorriano ad una cellula anticiclonica nel frattempo insediatasi tra Groenlandia, Islanda e Mar di Norvegia.
Il blocco che andrà a crearsi dall’unione incentiverà un affondo dell'aria fredda sul bordo orientale di questo anticiclone. La traiettoria resta però ancora molto incerta: il modello americano Gfs vede il fronte gelido spostarsi verso il centro Europa (Francia e Spagna) con l’Italia inizialmente solo ai margini, mentre il modello europeo Ecmwf è più propenso ad un maggiore coinvolgimento della Penisola già dalle prime fasi. In ogni caso le termiche previste sono davvero singolari per il periodo: in molte zone potrebbe giungere un'ondata di gelo eccezionale.
Evoluzione
Il via vai delle perturbazioni atlantiche proseguirà sino a domenica. Nell'intervallo tra un passaggio e il successivo vi sarà spazio per ampi spazi sereni e per parentesi soleggiate più durature. Da lunedì, gradualmente, la situazione andrà mutando. L'ingresso, graduale, delle masse d'aria molto fredde prima in Francia e poi in Spagna, indurrà lo sviluppo di una struttura ciclonica nel cuore del Mediterraneo che porterà tempo instabile, localmente perturbato, in un quadro di correnti occidentali a poco a poco più fredde.
Il vortice ciclonico fungerà da calamita attirando parte dell'aria gelida presente sulla Francia. Le temperature caleranno drasticamente sul centro nord, avviando una rigida fase invernale con nevicate a bassissima quota. I tepori primaverili portati nei giorni scorsi potrebbero alimentare ulteriormente l’instabilità: non sono perciò da escludere violente manifestazioni temporalesche. L'ondata fredda si estenderà anche sulle Regioni meridionali, riportando la neve sui principali massicci montuosi.