Guerra aperta tra due le principali figure bariche europee: l'Atlantico ad occidente ed il gelo artico-russo ad oriente. La Penisola italiana, ubicata tra i due fuochi, risentirà di entrambe le ripercussioni, con una prima fase mite ed umida di natura atlantica e una seconda fase – tra il vecchio ed il nuovo anno – segnata da una forte ondata di gelo siberiano.


Il punto della situazione 

Grazie ad una nuova apertura del corridoio atlantico, l’Italia ha potuto beneficiare di un generale rialzo delle temperature. Fanno eccezione solo alcune zone, come ad esempio la Val Padana centro occidentale.


Analisi 

Tutti i modelli sono concordi nel vedere un ritorno a condizioni più invernali (di stampo artico) sull’Italia. Già nel breve termine, dopo un ricompattamento del vortice polare in sede canadese, si assisterà allo spostamento di gran parte della struttura polare verso l'Asia, con nuove intrusioni fredde sul territorio italiano dai quadranti settentrionali.
Al momento è però difficile capire quale struttura andrà a dominare sulla palude barica che si trova ora l’Italia. Se sull'Europa occidentale è previsto l'arrivo dell'alta pressione delle Azzorre, i settori orientali, al contrario, continueranno a fare i conti con flussi d’aria molto fredda. Quel che è certo è che si avranno maggiori apporti freddi sui litorali adriatici e sulle Regioni meridionali


Il quadro meteorologico natalizio 

Le corse modellistiche mostrano ancora confusione, con scenari in continuo mutamento. Restano un punto fermo le "grandi manovre invernali", che movimenteranno i primi giorni del nuovo anno con temperature piuttosto rigide portate dagli sviluppi del vortice polare (Vp). 


Evoluzione 

Nell’ultima decade mensile il Vp tenderà ad evolvere in direzione dell'Asia, mentre sul Polo prenderà posto un'area di alta pressione. Questo assetto barico andrà ad alimentare ulteriormente con aria gelida l'anticiclone russo-siberiano. Il tutto innescherà un surriscaldamento della stratosfera sul Canada e successivamente sull’Atlantico settentrionale, destabilizzando ulteriormente il Vp, che si spezzerà in due o più parti.
La frammentazione risulta spesso una buona notizia per gli amanti del freddo, perché non mancheranno colate d'aria gelida in discesa verso sud. L’eventuale coinvolgimento anche dell’enorme serbatoio russo-siberiano incentiverà dinamiche decisamente invernali, che se confermate potrebbero avere ripercussioni notevoli anche nel Mediterraneo centrale. 


Tendenza 

I prossimi giorni, prevalentemente miti, vedranno transitare alcune perturbazioni intervallate di tanto in tanto da spifferi freddi dai quadranti settentrionali. I fenomeni coinvolgeranno maggiormente le regioni orientali, con quota neve in genere sui 800 - 1000 metri. In alcuni casi, ove sia ancora presente il cuscinetto d’aria fredda al suolo, le nevicate potrebbero coinvolgere anche alcune località della Val Padana.
Le condizioni meteo non subiranno variazioni sostanziali fino agli ultimi giorni dell'anno. Come già accennato, il 2013 si aprirà invece all'insegna di ondate artiche.