Il weekend dell'Immacolata, ormai alle porte, porterà le prime serie nevicate stagionali anche in pianura e sulle coste, soprattutto sul versante adriatico.


Il punto della situazione 

Le aree adriatiche e meridionali sono state le più influenzate dal passaggio della perturbazione artica, che ha portato un primo assaggio invernale in piena regola.
Grazie agli elevati contrasti termici non sono mancati rovesci nevosi lungo la dorsale appenninica centro-meridionale, che in alcuni casi hanno raggiunto quote molto basse. Sulle Marche ed in Abruzzo la neve è localmente scesa fino ai 300 - 500 metri e frequenti grandinate si sono avute lungo le zone costiere di Molise e Puglia, complice l’aria molto fredda in alta quota. Anche le isole maggiori hanno risentito della vivace instabilità, ma le nevicate sono rimaste confinate principalmente alle zone montuose. 


Analisi 

L’inverno meteorologico (il cui inizio è fissato al 1° dicembre) ha dunque portato una passata artica carica di elementi invernali sulle regioni adriatiche e meridionali. 
L’ottimo stato della copertura nevosa sulle distese terre siberiane ha permesso il consolidamento della grande alta pressione russa, la stessa figura che nello scorso febbraio, oltrepassando gli Urali, portò un susseguirsi di impulsi freddi sulla Penisola italiana. Anche quest’anno – con un certo anticipo – è in espansione sui settori occidentali, ma con effetti ancora tutti da valutare. 


Un vortice polare davvero in crisi 
 
Il Vortice polare (Vp) è quella vasta figura ciclonica che staziona al di sopra del Polo Nord e si presenta particolarmente attivo nella stagione invernale. 
Nei casi in cui il Vp venga disturbato dalle elevazioni anticicloniche, può frazionarsi facilmente in più lobi: esattamente quel che è accaduto nella prima svolta invernale di novembre che ha riguardato gran parte dell’Europa. Un vortice polare molto debole e parcellizzato va a creare i presupposti per la discesa verso sud di nuclei d'aria artica
Dalla recente analisi dei modelli previsionali emerge una tendenza ancor più marcata ad avere una prevalenza di alte pressioni sul Polo ed i lobi del Vp costretti a collocarsi sulle più inusuali basse latitudini. Dopo la svolta avvenuta dalla terza decade di novembre, il Vp sembra impossibilitato a ricompattarsi: si spiegano così le nuove colate artiche che dovrebbero colpire l'Italia nel corso del weekend e anche successivamente. 


Visioni invernali 

Si ritiene che almeno fino al giro di boa mensile si manterrà un quadro tipicamente a stampo invernale, tra veloci incursioni fredde ed i primi assaggi dei nuclei gelidi continentali. Questi ultimi sarebbero frutto dell’espansione dell’alta pressione russo-siberiana sui quadranti occidentali, e quindi in Europa, ma eventuali interferenze umide atlantiche potrebbero variare sensibilmente l’andamento. 


Tendenza 

La settimana terminerà sotto prevalenti condizioni invernali. Transiteranno deboli impulsi perturbati seguiti da aria fredda artico-marittima, localmente preceduta da richiami prefrontali umidi dai settori occidentali. Sono attese condizioni di maltempo in particolare sul Mezzogiorno, nelle isole, parte delle regioni centrali e sui crinali alpini di confine, con precipitazioni a prevalente carattere nevoso. 
Come anticipato in precedenza, tra l'Immacolata e la settimana successiva è in arrivo un'ondata di freddo più incisiva, che porterebbe nuove nevicate anche in pianura.